Page 334 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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316 IL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI
sone: il Canzio, gli aiutanti Tironi, Pasqua e Gattorno, un certo capitano
Foulc e, quale segretario particolare, Giovanni Basso.
Garibaldi intendeva costituire l’Armata su 4 brigate; cosa fossero queste
brigate si vedrà; per comandarle non disponeva che dei figli Menotti e Ric-
ciotti, del generale polacco Bosak-Hauke, suo amico e del generale francese
Marie designato dal Gambetta, che non si presentò mai e che venne sostitui-
to prima dal Delpech ex-prefetto di Marsiglia e, più tardi, dal Lobbia.
Tre elementi completamente diversi per arruolamento e per valore opera-
tivo costituivano lo strumento di lotta di Garibaldi in quella campagna: i mo-
bilizzati, i franchi tiratori francesi ed i volontari italiani; un complesso quan-
to mai eterogeneo ed improvvisato.
I mobilizzati, moblots, guardie nazionali mobili ecc., costituivano la parte
maggiore e peggiore dell’Armata e non poteva essere altrimenti, dato il curioso
sistema di arruolamento e di organizzazione adottato dal governo provvisorio.
Tutti gli uomini non ammogliati dai 20 ai 40 anni erano stati iscritti nel-
le liste dei mobilisés. Anziché affidare l’organizzazione e l’armamento delle
unità di nuova formazione alle autorità militari territoriali, il governo l’aveva
affidata ai prefetti, organi del tutto incompetenti. Questi misero insieme ele-
menti di ogni genere per età e per attitudini militari, li inquadrarono con gra-
duati ed ufficiali improvvisati, tratti dagli elementi più disparati per origine,
moralità e condizione sociale; li equipaggiarono in modo sommario ed il più
strano, che andava dall’uniforme del soldato all’abito civile senza alcun segno
esteriore che indicasse lo stato militare, quando non assumeva foggia addirit-
tura brigantesca. In quanto alle armi, i prefetti più attivi e scrupolosi distri-
buirono quelle armi vecchie e nuove che avevano a portata: pistole, fucili a
percussione, Remington, a tabacchiera, carabine svizzere, inglesi, ecc; ma i
più avviarono i mobilisés al fronte addirittura disarmati. Di munizioni, inuti-
le discorrere, qualcuno le avrebbe date. Si può facilmente comprendere come
con siffatto campionario di armi potesse organizzarsi un regolare e sufficien-
te rifornimento e come, con codesti arnesi da museo, i battaglioni mobilisés
potessero affrontare le fanterie prussiane armate di Dreyse.
Raggruppati in compagnie, in battaglioni o legioni senza alcun criterio di
forza - quella delle compagnie oscillava fra 30 e 200 uomini - privi di mezzi
di trasporto e di organi per i servizi, i mobilisés costituivano una folla etero-
genea senza alcuna coesione, ignara di ogni principio di disciplina, incapace
a muoversi e tanto meno a combattere; spesso essi diventarono orde perico-