Page 336 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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318 IL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI
se che resero lenta, difficile ed inidonea ai compiti per i quali era stata costi-
tuita la messa a punto dell’Armata dei Vosgi e cioè: l’equivoco al quale s’ispi-
rò la costituzione del comando nel teatro delle operazioni dove doveva agire
l’Armata stessa e la riluttanza, che assunse spesso vera forma di ostilità, da
parte delle autorità civili e militari francesi a fornire a Garibaldi i mezzi ade-
guati alla grave bisogna.
Nessuna giurisdizione territoriale apparteneva al comando di Garibaldi:
egli doveva ricevere le unità, non ancora del resto precisate, dalle prefetture o
da altri enti militari a seconda delle indicazioni che avrebbe dato la Delega-
zione di Tours ed inquadrare in Dôle tutti gli individui che volontariamente
si fossero presentati per arruolarsi nei corpi franchi. Le relazioni tra il coman-
do di Garibaldi e quelli delle varie piazzeforti e delle unità campali operanti
nella regione avrebbero dovuto consistere in amichevoli accordi, in intese, il
cui risultato favorevole dipendeva più dalla buona volontà delle parti che da
obblighi di subordinazione o di cooperazione.
Il Gambetta esplicitamente aveva dichiarato che non avrebbe mai posto al-
la dipendenza di Garibaldi un generale francese; altrettanto esplicite erano
state le dichiarazioni di alcuni generali e dei loro dipendenti a tale riguardo e
qualcuno, come più tardi il Bourbaki, arrivò al punto da non volere avere con
lui alcun contatto o diretta relazione. L’azione della costituenda Armata dei
Vosgi sarebbe perciò rimasta distinta ed indipendente da quella delle altre
unità agenti per lo stesso scopo e nello stesso teatro operativo ed è facile de-
durre quali difficoltà e quali contrasti Garibaldi avrebbe dovuto affrontare e
sostenere, isolato come era, ai più malvisto, dai meno ostili sopportato, da
tutti intenzionalmente ignorato. E tutto ciò, indipendentemente dalle diffi-
coltà derivanti dalla mancanza in proprio di mezzi di trasporto e di collega-
mento, di stabilimenti e di organi per i servizi.
Malgrado ciò, Garibaldi riuscì ad organizzare quella larva di esercito ed af-
frontare con esso un nemico quale il Prussiano; impresa che a qualunque al-
tro generale sarebbe sembrata follia.
In siffatte condizioni s’iniziò e si svolse l’organizzazione della Armata gari-
baldina.
Si è detto che al 16 ottobre di essa non vi era che un piccolo drappello.
Degli altri reparti, si aveva soltanto notizia vaga e non lieta.
Il prefetto del Doubs avvertiva Bordone che a Besançon, ove comandava
il generale Cambriels, reparti di franchi tiratori sbandati e senza alcun ordine