Page 342 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                   la vasta foresta della Serre, quella di Chaux, il corso del Doubs, quelli dell’O-
                   gnon e della Saône. Egli, che sapeva trarre dalla natura risorse inattese e vol-
                   gere a proprio vantaggio ciò che per altri avrebbe costituito difficoltà insor-
                   montabili, giudicò l’ambiente assai propizio al genere di guerra che vi doveva
                   combattere e tracciò nel suo pensiero le linee generali della sua futura azione.
                      Quali fossero l’essenza ed i caratteri di questa azione emergono dalle
                   «Istruzioni» che, durante il viaggio da Caprera a Dôle, egli aveva dettato per
                   i volontari ed i franchi tiratori e che è opportuno riportare nelle sue princi-
                   pali disposizioni, dando esse una chiara idea del valore di Garibaldi, quale
                   condottiero di milizie nella guerra di partigiani.


                      «1. - Assai utile alla causa della Repubblica sarà l’impiego di distaccamen-
                   ti spinti sulle linee dei nemici e sulle loro retroguardie per molestarli senza
                   tregua, sorprendere i loro convogli, i loro esploratori, i corrieri ed impedire di
                   estendere la loro azione su vasto raggio.
                      «2. I distaccamenti di franchi tiratori, bande o guerrillas debbono essere
                   numerosi, ma composti di pochi uomini; 100 uomini, per esempio, con 3 uf-
                   ficiali e sottufficiali in proporzione, potranno costituire un buon «partito».
                   Cento uomini possono trovare da vivere ovunque; possono tendere insidie fa-
                   cilmente, gettare l’allarme durante la notte in un corpo di truppe e stancarle.
                      «Dieci «partiti» di 100 uomini, se del caso, agli ordini di un ufficiale su-
                   periore o del più anziano tra i capitani, riuniti, possono tentare operazioni
                   importanti e finalmente servire, insieme ad altri elementi, di nucleo all’eser-
                   cito nazionale.
                      «3. - Un distaccamento qualsiasi manovrando a contatto con il nemico,
                   deve di preferenza agire di notte e dormire durante il giorno in posizione ben
                   coperta e facilmente nascosta: nell’interno di un campanile, per esempio, o
                   vicino ad un punto elevato qualsiasi, dal quale si possa avere ampio settore di
                   vista. Una simile posizione potrà permettere al «partito» di riposare tranquil-
                   lamente, anche con una sola sentinella. Se, tuttavia, è necessario operare du-
                   rante il giorno, si devono escogitare tutti i mezzi per sottrarsi alla lotta, a me-
                   no che non si abbia certezza di buon successo.
                      Il desiderio di combattere non deve, in alcun caso, far derogare da questa
                   norma.
                      «A tutti i corpi e specialmente ai «partiti», subire la sorpresa può riuscire
                   fatale; sarebbe poi un’onta per i «partiti» che costituiscono l’organismo più
                   idoneo a sorprendere l’avversario.
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