Page 343 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                                          LA CAMPAGNA DI FRANCIA 1870 - 1871              325




                         «4. - I volontari e i partigiani devono a qualunque costo farsi stimare e
                      amare dalle popolazioni; soltanto così agendo essi possono facilmente avere
                      guide e viveri, cosa assolutamente indispensabile per la loro azione. Ben visti
                      dalla popolazione, essi avranno le informazioni necessarie sul nemico e po-
                      tranno agevolmente sorprenderlo.
                         «Una marcia notturna può, in circostanze favorevoli, produrre sicuramen-
                      te la sorpresa verso l’alba.
                         «Allorché si è obbligati di impegnarsi in circostanze sfavorevoli e che la ri-
                      tirata diventa necessaria, bisogna possibilmente sostenere la lotta sino alla
                      notte, poiché la ritirata di giorno, davanti un nemico superiore in forze e do-
                      tato di cavalleria, può riuscire fatale. La ritirata con il favore delle tenebre, al
                      contrario, si eseguirà sempre agevolmente.
                         I «partiti» all’inizio delle loro operazioni, devono aver di mira un sicuro
                      buon successo, senza avere riguardo del combattere due contro uno: si darà
                      così ai militi una forza morale che renderà le operazioni posteriori più facili e
                      più brillanti.
                         «5. - Con un numero considerevole di «partiti» grandi e piccoli, si obbli-
                      gherà l’esercito invasore a mantenersi concentrato e ad esso non sarà possibi-
                      le fare distaccamenti lontani di piccola forza; ciò che lo tormenterà assai e
                      renderà i suoi rifornimenti assai difficili.
                         «In un paese occupato dallo straniero, bisogna che ogni cespuglio, ogni al-
                      bero nasconda un’arme e conseguentemente nessun isolato potrà lontanarsi
                      dalle colonne in marcia o dagli alloggiamenti.
                         «Numerosi «partiti» renderanno assai difficili se non impossibili, le requisi-
                      zioni, che ogni caporale nemico si permette di fare ovunque e salvaguarderan-
                      no la proprietà privata, che senza di essi, diverrebbe preda dell’invasore.
                         «Nei combattimenti, i «partiti» devono sovrattutto spiegarsi in catene di
                      tiratori per diminuire gli effetti dei moderni fucili.
                         «6. - Contro l’azione dell’artiglieria adoperare formazioni sparse.
                         «7. - Ricordo ai volontari che non dovranno mai temere la cavalleria ed es-
                      sere convinti della verità che: la paura del fante rende soltanto pericolosa la
                      cavalleria...
                         «8. - Riunire il massimo numero di elementi sul punto tattico o sull’obiet-
                      tivo prescelto: è questa, massima costante di tutti i grandi condottieri che non
                      può impunemente misconoscersi.
                         «A malgrado di tutte le modificazione della tattica derivanti dal perfezio-
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