Page 376 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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ne delle masse nemiche segnalate verso Châtillon.
Per Baigneux, ove sostenne una fortunata azione contro un distaccamen-
to nemico che costrinse a ritirarsi e lasciare nelle sue mani 12 prigionieri, ed
Aignay-le-Duc, Ricciotti arditamente aveva percorso a contatto con esso l’in-
tero fronte del Manteuffel, precisandone forze e dislocazione.
La 4 Brigata stanca dalla lunga corsa, aveva bisogno di riordinarsi; d’altra
a
parte occorreva al più presto riferire in dettaglio a Garibaldi; per conseguenza
Ricciotti ripiegò verso sud per Avot e Is-sur-Tille ed il 15 rientrò a Digione.
Intanto il Manteuffel procedeva verso la Saóne a nord-ovest di Digione,
diritto contro le forze principali del nemico, a destra (sud) il II Corpo, a si-
nistra (nord) il VII. Alle provenienze da Digione, a sicurezza del fianco destro
del II Corpo, provvedeva, oltre al Kettler, il distaccamento von Dannenberg
e fu contro questo distaccamento che Ricciotti aveva combattutto a Champ-
d’Oiseau ed a Baigneux, mentre la Brigata von Kettler in scaglione arretrato
copriva la linea di comunicazione Châtillon-Tonnerre. A mano a mano che
le colonne si avvicinavano alla Saône, si rendeva necessario aumentare gli ele-
menti di sicurezza sul fianco destro da probabili minacce dell’Armata dei Vo-
sgi ed, infatti, il 18 gennaio una intera Divisione era adibita a tale missione:
mezza 4 Divisione a Til-Châtel e la Brigata Dannenberg a Fontaine-Françai-
a
se; il von Kettler era, frattanto, giunto a Montbard.
Fu, appunto, in quella giornata che il Manteuffel ricevette le prime noti-
zie della vittoria del Werder sulla Lisaine e l’annunzio che il Bourbaki aveva
iniziato la ritirata. La situazione generale nell’est si era in conseguenza di que-
sti avvenimenti radicalmente modificata ed il Manteuffel, con disegno estre-
mamente ardito, decideva di interrompere il movimento su Vesoul e di ese-
guire, invece, una conversione a destra per gettarsi sulle linee di comunicazio-
ne del Bourbaki seguendo la Saône a valle di Besançon, manovra che avreb-
be costretto il generale francese a gettarsi nella difficile ed impervia regione
del Giura.
Il Werder, infatti, aveva nelle tre giornate dell’11, 12, e 13 gennaio orga-
nizzato le posizioni occupate sulla Lisaine; attaccato il 15, il 16 ed il 17 dal-
l’intera Armata francese tra Montbéliard ed Héricourt aveva, con mirabile te-
nacia e fede nella vittoria, resistito ai ripetuto sforzi delle forze prevalenti del
Bourbaki e neutralizzato il tentativo di aggiramento contro la propria ala de-
stra. L’insuccesso dei tre giorni di lotta, unito alle notizie allarmanti che se-
gnalavano l’avvicinarsi dell’Armata Manteuffel, decisero il Bourbaki alla riti-

