Page 373 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 355








                                          LA CAMPAGNA DI FRANCIA 1870 - 1871              355




                      na prestare qualche seria resistenza ad un corpo di truppe di poca importanza».
                         Il 5 il velo è squarciato: Werder scopre il grosso dell’Armata Bourbaki a
                      nord del Doubs e, mentre ne informa il Moltke, dispone per la riunione im-
                      mediata delle sue forze a nord di Vesoul. Il Moltke, con fulminea decisione,
                      ordina al Werder di attaccare; al VII Corpo di concentrarsi senz’altro a Châ-
                      tillon; al II di raggiungere il VII per marciare insieme verso la Saône. Il gene-
                      rale Manteuffel assume il 7 gennaio il comando dei Corpi d’armata II e VII,
                      che, con il XIV, da quel momento costituiscono l’Armata del sud.
                         I reparti di Ricciotti, di Menotti e del Lobbia, di fronte alla avanzata di
                      una tanto imponente massa non possono che limitarsi ad osservarne le mos-
                      se; al massimo cogliere qualche occasione favorevole per attaccare qualche ele-
                      mento di sicurezza distaccato o posto a protezione delle retrovie. Ed effetti-
                      vamente, Ricciotti si limita a fiancheggiare da vicino le colonne prussiane del-
                      la 13 Divisione; soltanto riesce a sorprendere il 7 a Champ-d’Oiseau un pic-
                          a
                      colo distaccamento e l’obbliga a retrocedere.
                         Di fronte però all’avanzata dei grossi, Ricciotti non può che evitare l’urto.
                         Un audace tentativo del Ricciotti di attaccare l’8 una colonna di 2500
                      prussiani in marcia verso Crepant, malgrado il valore spiegato dai suoi 1300
                      volontari e franchi tiratori, si risolse in un insuccesso e poco mancò che la 4 a
                      Brigata fosse accerchiata e presa prigioniera. A stento nella notte potè ritirar-
                      si su Flavigny.
                         L’audace attività del Ricciotti destò in quei giorni viva inquietudine nel
                      padre, ma sarebbe occorso un osservatore ben profondo per leggere nella fi-
                      sionomia dell’Eroe la benché minima traccia della sua ansietà. Ed al Bordone
                      che gli comunicava con un certo disagio la notizia del probabile accerchia-
                      mento del figlio, Garibaldi rivolgeva queste parole nelle quali l’amor paterno
                      traspariva sotto la serena calma del generale:
                         «Colonnello, voi sapete più di quello che non mi dite; non temete di af-
                      fliggermi; io e voi siamo esposti a ricevere da un momento all’altro la notizia
                      della morte di un figlio... ma non abbiamo forse, venendo qui, fatto il sacri-
                      ficio della nostra vita e di quella dei nostri figli? Ditemi la verità: Ricciotti è
                      morto o prigioniero?».
                         E quando, il giorno dopo, il Bordone portò a Garibaldi il telegramma che
                      assicurava essere Ricciotti sfuggito all’accerchiamento, il padre ebbe il soprav-
                      vento sul generale e i due soldati in silenzio si abbracciarono.
                         Con il progredire dell’avanzata prussiana verso la Saône il campo d’azione
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