Page 368 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                   pena bastato, forse, un Corpo d’armata fiancheggiato da quelle unità irregolari.
                      A mano a mano che lo spazio di manovra veniva a ridursi, per effetto del
                   progredire della massa prussiana verso est, l’Armata dei Vosgi e le altre forma-
                   zioni irregolari, non potendo affrontarne l’urto, si sarebbero trovate nella ne-
                   cessità di sgomberare il fronte o di appoggiarsi ad una fortezza: il compito di
                   dar sicurezza al Bourbaki oltre ad essere inefficace sarebbe risultato precario e
                   limitato nel tempo.
                      Da quanto precede, dunque, emerge chiaramente quale complesso di er-
                   rori concettuali ed esecutivi i dirigenti della guerra commettevano sino dal
                   primo momento per tradurre in atto la progettata manovra nell’est. Ottima,
                   se si vuole, l’idea che l’ispirò e che ne tracciò le linee fondamentali; ma in
                   guerra le idee valgono in quanto si sappiano tradurre in atto; poiché come
                   Napoleone affermò, l’arte della guerra è arte di esecuzione e, nel caso in esame,
                   non si può affermare che alla razionalità dell’idea abbia fatto riscontro la ra-
                   zionalità dell’esecuzione. L’epilogo era, perciò, da prevedersi ed esso si appel-
                   lò Lisaine, con il tragico corollario dello sconfinamento in Svizzera della sfor-
                   tunata Armata. Giova, infine, avvertire come Garibaldi, conosciuta la defini-
                   tiva soluzione adottata, tanto difforme da quella da lui proposta, rilevandone
                   l’irrazionalità, l’abbia condannata con vera amarezza. Il suo giudizio fu con-
                   fermato dai fatti.
                      Non essendo scopo nostro di narrare le vicende dell’Armata Bourbaki, ma
                   quelle interessanti l’Armati dei Vosgi, della manovra della Lisaine diremo sol-
                   tanto quanto basti a comprendere l’azione di Garibaldi ed a metterne in evi-
                   denza il concorso che essa riuscì e potè dare alla massa di manovra del Bour-
                   baki, nei limiti concessi dalle sue possibilità operative e dalle direttive ricevu-
                   te dal Gambetta e dal Freycinet.


                      L’azione di copertura dell’armata dei Vosgi. - L’Armata dell’est costituita con
                   i Corpi d’armata XVIII e XX venne trasportata in ferrovia dall’ovest a Dôle e
                   Besançon in mezzo a difficoltà di ogni genere, dovute alla manchevole orga-
                   nizzazione ferroviaria. I trasporti si iniziarono il 22 dicembre.
                      Degli elementi destinati alla copertura durante il movimento: la Divisio-
                   ne Crémer era a Beaune pronta a raggiungere Digione ove effettivamente si
                   recò il 29 con il gruppo autonomo di mobili del Pellissier; l’Armata dei Vo-
                   sgi in seguito agli ordini del Freycinet, si apprestava a coprire la strada Ton-
                   nerre- Digione e ad occupare la stretta di Val-Suzon, missione essenzialmen-
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