Page 367 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                                          LA CAMPAGNA DI FRANCIA 1870 - 1871              349




                      operazioni; l’inopportunità del momento scelto per tradurla in atto; la non
                      idoneità dei mezzi impiegati relativamente ai compiti a ciascuno di essi affi-
                      dati nell’economia generale della manovra.
                         Il disegno francese fu ben presto noto al Moltke: vedremo come si debba
                      all’azione di copertura svolta dall’Armata dei Vosgi se il grande stratega, pur
                      essendo a conoscenza dell’iniziato spostamento della la Armata dall’ovest al-
                      l’est, abbia subito un periodo d’incertezza sulle vere finalità del movimento,
                      che i Francesi non si erano curati soverchiamente di occultare, e più del Molt-
                      ke, il Werder.
                         L’idea di operare nell’est giungeva tardiva. Parigi era agli estremi; le forze
                      dell’ovest disorganizzate dalle recenti sconfitte non costituivano elemento
                      idoneo ad impegnare sul loro fronte le prevalenti forze contrapposte prussia-
                      ne e, tanto meno, quelle rese disponibili dalla capitolazione di Metz e di Stra-
                      sburgo; sì che agevole sarebbe riuscito al Moltke di parare tempestivamente
                      la mossa nemica; tanto più che lo strumento impiegato per effettuarla non
                      aveva, né poteva avere, capacità operativa tale da sviluppare azioni a massa ra-
                      pide e decisive e la prevedibile lentezza nell’esecuzione veniva ad aggravarsi
                      per le sfavorevoli condizioni di clima nelle quali si sarebbero dovute svolgere
                      le operazioni.
                         Di fronte ad un esercito manovriero quale era quello prussiano e per giun-
                      ta esaltato dalla vittoria, strumento di guerra formidabile per omogeneità,
                      spirito e mezzi di offesa, una manovra di lunga lena e che doveva avere spic-
                      cato carattere di rapidità, in siffatte condizioni aveva ben scarse probabilità di
                      riuscita. Il Moltke avrebbe riguadagnato il tempo perduto ed avrebbe lancia-
                      to le forze necessarie sul fianco ed a tergo dell’Armata francese, tanto più se
                      questa, anziché puntare decisamente verso nord, avesse perduto ancora del
                      tempo, prima di agire sulle retrovie prussiane, come era nelle intenzioni del
                      Bourbaki, per sbloccare Belfort.
                         Quali forze i Francesi avrebbero opposto alle masse prussiane accorrenti da
                      ovest? La protezione del fianco e del tergo del Bourbaki era, come si è detto,
                      affidata alla divisione del Crémer composta di mobilisés e già battuta virtual-
                      mente a Nuits ed alla cosidetta Armata dei Vosgi della cui efficienza e forza
                      già si è edotti. Erano essi elementi del tutto incapaci ad una idonea azione
                      protettiva del genere, come del resto aveva avvertito il Gambetta, che poteva-
                      no al massimo mascherare non coprire l’Armata, osservare e disturbare i movi-
                      menti del nemico; mai arrestarlo. Per un’idonea azione di sicurezza sarebbe ap-
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