Page 363 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                                          LA CAMPAGNA DI FRANCIA 1870 - 1871              345




                      valieri, appena sufficienti per il servizio di guide. È bensì vero che vi figura-
                      vano ancora circa 10.000 mobilisés; ma quale assegnamento potesse farsi su di
                      essi, lo aveva dimostrato l’azione di Digione. Infine, le truppe senza tende,
                      senza scarpe, senza indumenti invernali, in gran parte sprovviste di cappotti,
                      non avrebbero potuto svolgere operazioni di una certa ampiezza e durata nel-
                      le condizioni di clima estremamente rigido, segnando in quei giorni il termo-
                      metro 18° sotto zero.
                         Il generale Crémer non fu persuaso degli argomenti di Garibaldi e, poiché
                      mancava assolutamente un comandante unico e ciascuno faceva quello che
                      più gli talentava, il generale francese decise il 14 di marciare su Nuits e Di-
                      gione con i suoi 12.000 uomini e rinnovò la richiesta di concorso a Garibal-
                      di. Senonchè anche il Werder preparava un movimento verso Nuits per di-
                      sperdere le truppe francesi di val Saône. L’urto avvenne il 18 a Nuits tra i bat-
                      taglioni del Crémer e 12 battaglioni, 7 squadroni e 6 batterie del Werder, cir-
                      ca 10.000 uomini. Si combattè ed anche onorevolmente da parte dei France-
                      si per tutta la giornata, ma finalmente i Prussiani prevalsero ed il Crémer ri-
                      piegò in disordine nella stessa notte a Beaune. Il Crémer verso mezzogiorno,
                      vista la piega che prendeva il combattimento, aveva telegrafato a Garibaldi
                      perchè accorresse in suo aiuto. Il generale, alle 3 pomeridiane, chiamava Ric-
                      ciotti e gli ordinava d’imbarcare immediatamente la sua Brigata sui treni, che
                      sarebbero stati approntati, e di correre in aiuto del Crémer. A notte inoltrata
                      il primo convoglio sbarcava le truppe del Ricciotti a pochi chilometri da
                      Nuits; non potendo proseguire sino a questa città già occupata dai Badesi, a
                      Ricciotti non restò che prendere posizione per contrastare un eventuale e
                      molto probabile inseguimento verso Beaune dove si erano concentrati i Fran-
                      cesi per riordinarsi.
                         Nella notte sul 19 il Crémer rinunciava a riprendere l’offensiva l’indoma-
                      ni, come aveva informato Garibaldi, o ad attendere l’avanzata del nemico e
                      ripiegava su Chagny. Le truppe già giunte dell’Armata dei Vosgi e quelle in
                      corso di trasporto rientrarono ad Autun; i Badesi, da parte loro, ritornarono
                      a Digione.
                         La vigilanza dell’enorme fronte di copertura assegnato all’Armata dei Vo-
                      sgi, che si estendeva per circa 150 m. dall’Ouche a Château-Chinon, diven-
                      tava sempre più difficile per la rigidità eccezionale del clima; tuttavia le Bri-
                                a
                           a
                      gate 3 e 4 si alternavano in questo gravoso servizio che stancava e logorava
                      enormemente gli uomini. Di quanto avveniva verso ovest nulla si sapeva di
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