Page 361 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 343








                                          LA CAMPAGNA DI FRANCIA 1870 - 1871              343




                      ed ordinò di rientrare tutti a Autun, prima che il nemico, rimessosi dalla sor-
                      presa, incalzasse.
                         Ed infatti il Werder per la mattina del 27 intendeva prendere l’offensiva
                      con tutte le truppe che potè nella notte concentrare attorno a Digione.
                         I Badesi rioccuparono Pasques e Lantenay dopo breve resistenza della Bri-
                      gata Delpech e, l’indomani, si avanzarono su Sombernon, senza però ripren-
                      dere contatto con il grosso dell’Armata; la quale continuando la propria riti-
                      rata, rientrava il 1° dicembre ad Autun protetta dalla retroguardia comanda-
                      ta dal Ricciotti che ebbe a sostenere vivaci scontri con le truppe del Werder
                      ad Arnay-le-Duc, il 30. Garibaldi rientrò ad Autun nella stessa giornata; seb-
                      bene da cinque giorni si era prodigato senza posa, a cavallo lunghe ore, viag-
                      giando di notte, organizzando e dirigendo ogni cosa personalmente, incuran-
                      te del proprio stato di salute, con ammirevole forza di volontà, ispezionò mi-
                      nutamente le posizioni che aveva ordinato di organizzare per la difesa della
                      città e dettò per ciascun comandante di settore precise e minute istruzioni.
                         Un tentativo di attacco del nemico, il 1° dicembre, venne nettamente re-
                      spinto.
                         La manovra di Digione, pur così razionalmente preparata e con grande
                      spirito offensivo condotta, era fallita. Troppa sproporzione di mezzi esisteva,
                      anche tenuto conto della distrazione di forze provocata dalla finta di Châtil-
                      lon, tra i due partiti. Tuttavia è consentito supporre che essa avrebbe potuto
                      aver esito favorevolese, nel momento decisivo, non si fosse manifestato il pa-
                      nico tra i battaglioni mobilisés e sovrattutto, se avesse dato il suo concorso,
                      inutilmente richiesto da Garibaldi, la Divisione del Crémer la quale, invece,
                      rimase inoperosa a pochi chilometri da Digione a nord di Nuits, per cui il
                      Werder potè disporre di tutte le forze che aveva sottomano per fronteggiare
                      l’inatteso attacco di Garibaldi. Dati lo stato di incompleta organizzazione del-
                      le forze e, sovrattutto, la scarsissima efficienza della massa, Garibaldi aveva
                      potuto impiegare soltanto una limitata aliquota di essa.
                         Cosicché dei 15.814 uomini e 18 pezzi che l’Armata dei Vosgi contava al
                      1° dicembre, soltanto 6000 uomini ed i 18 pezzi poterono prendere parte al-
                      l’offensiva: troppo pochi per aver ragione del XIV Corpo d’armata e, sovrat-
                      tutto, per mantenersi da soli in Digione, qualora fossero riusciti a penetrarvi.
                      Malgrado ciò, l’offensiva di Garibaldi in quel momento ebbe il notevole ri-
                      sultato di obbligare il Werder alla difensiva e di farlo rinunciare - prevenen-
                      dola - all’offensiva che egli aveva preparato e che intendeva iniziare in dire-
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