Page 356 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                   ogni luogo; essi devono, ciò avvenendo, limitarsi a mangiare carne e patate
                   che nei boschi o altrove facilmente si arrostiscono.
                      «Non essendo punto facile a trarre seco carri, o muli con munizioni di ri-
                   serva, ciascun milite deve curare con gelosia le proprie cartucce e principal-
                   mente sparare di rado e bene.
                      «Io raccomando severissimamente un buon contegno cogli abitanti i qua-
                   li devono amare e stimare i militi della Repubblica.
                      «Ed ogni qualsiasi infrazione di questa massima si punisca con rigore.
                      «Amati dagli abitanti si avranno facilmente buone guide; ciò che non de-
                   ve mai mancarti, come pure esatte informazioni delle posizioni del nemico e
                   delle sue forze.
                      «Giunto sulle linee di comunicazione di lui, urge distruggervi le ferrovie,
                   i telegrafi.
                      «Venendo fatto di effettuare la distruzione sulla linea da Strasburgo a Pa-
                   rigi, sarebbe un vero colpo di mano.
                      «Mi riprometto da te ogni notizia che possa interessarmi sia mediante te-
                   legrafo, sia in altro modo.
                      «Ottocento uomini sono troppi per istarsene a marciare sempre insieme;
                   tornerà difficile nutrirli e ricoverarli.
                      «Bisogna adunque suddividerli e non adoperarli uniti che quando si tratti
                   d’un fatto serio. Procurati delle carte dalle autorità municipali.
                      «Incalzato o inseguito da forze superiori spartisci i tuoi in molti piccoli di-
                   staccamenti i quali inganneranno il nemico pigliando direzioni diverse e ai
                   quali tu indicherai un punto di ricongiungimento».

                      Il colpo di mano di Châtillon-sur-Seine. - Ricciotti all’alba del 14 lascia Au-
                   tun con un tempo orribile; a sera sosta a Lucenay, la dimane raggiunge Sau-
                   lieu. Le pattuglie spedite nelle varie direzioni segnalano Montbard sgombro;
                   Ricciotti con una marcia forzata, oltrepassato Semur a notte avanzata, giun-
                   ge a Montbard; riparte al mattino seguente, 18 novembre, ed arriva a Coul-
                   mier-le-Sec, a contatto cioè con le forze dello Zastrow.
                      Il giovane, ardito comandante medita il colpo che dovrà sorprenderle; sa
                   da alcuni abitanti che Châtillon è occupata da deboli forze: decide di piom-
                   bare loro addosso e catturarle. All’una dopo mezzanotte la Brigata si mette in
                   movimento sotto una pioggia battente; dopo qualche ora da varie direzioni
                   penetra inosservata nell’abitato: i franchi tiratori in un baleno assaltano le ca-
                   se dove i Prussiani sono alloggiati.
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