Page 355 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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LA CAMPAGNA DI FRANCIA 1870 - 1871 337
passaggi del Morvan attraverso i quali avrebbe potuto avanzarsi il nemico,
Garibaldi intendeva passare al più presto all’offensiva contro il Werder, prima
che questi potesse ricevere i rinforzi già annunziati e, precisamente, sorpren-
dere con un audace colpo di mano la divisione badese che occupava Digione.
Poiché erano già segnalate in arrivo nella regione di Montbard forze prussia-
ne rilevanti, egli decise di tentarlo nella notte sul 25 novembre.
Doveva precedere una dimostrazione affidata a Ricciotti il quale con gli
800 uomini, che in quel momento costituivano la 4ª brigata, avrebbe dovuto
eseguire un’ardita puntata nella direzione di Montbard a scopo di diversione.
Il 14 novembre Ricciotti lasciava Autun, dopo aver ricevuto dal padre le
seguenti ben precise e chiare direttive scritte che per la loro importanza, ai fi-
ni dell’arte garibaldina, meritano di essere integralmente riportate.
«Da Autun - egli scriveva - tu devi pigliare la direzione di Semur e di
Montbard per turbare le comunicazioni del nemico il quale occupa Troyes e
Auxerre e di quelle del nemico che occupa Digione. Potendo tu arrivare per
Montbard, Châtillon, Chaumont, Neufchâteau sulla grande linea di comuni-
cazione dell’inimico, la quale va da Strasburgo a Parigi, l’operazione divente-
rà molto più ardua e più importante.
«Per compiere con successo tale missione ci vogliono militi ad hoc, cioè
uomini forti ed agili; quanti nol fossero devono rimanere ad Autun nei depo-
siti. Gli uomini che ti accompagnano debbono assuefarsi alla fatica, alle pri-
vazioni e principalmente al sangue freddo nei pericoli, essendo superfluo ri-
chiedere coraggio nei militi francesi.
«Sorpassati gli avamposti del nostro esercito verso il nord le tue manovre
hanno sempre ad effettuarsi di notte ed il sonno vuolsi riservato per il gior-
no. Che l’aurora ti trovi sempre imboscato preferibilmente nei lembi dei bo-
schi, sempre pronto a sorprendere gli esploratori nemici, i loro corrieri e le lo-
ro vettovaglie e sempre a portata dei boschi e delle montagne per assicurarti
la ritirata.
«Importa possibilmente non affrontare giammai forze troppo superiori e
non vergognarsi di schiacciare le inferiori.
«Si possono travagliare forze superiori impiegando piccoli distaccamenti
composti di militi fra i più arditi e i più veloci che tireranno colpi di fucile di
notte da posizioni vantaggiose e che poscia si ripiegheranno sul grosso delle
tue forze possibilmente adunate in luoghi nascosti o inaccessibili.
«Bisogna che i tuoi militi si accostumino all’idea di non trovare pane in