Page 38 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
P. 38

impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 36








                   36                    IL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI




                   poco fidavasi per le constatate deficienti qualità di coraggio e di energia del
                   suo comandante, il Villegas. Un legno mercantile, posto presso l’ora detta
                   squadriglia, avrebbe funzionato da nave ospedale durante il combattimento.
                      Tutti gli uomini non indispensabili al servizio di bordo furono da Garibal-
                   di fatti sbarcare e posti sotto il comando del prode maggiore Pedro
                   Rodriguez, col mandato di manovrare offensivamente sul terreno della spon-
                   da sinistra, per impedire al nemico la manovra del tonneggio e arrecargli dan-
                   ni col fuoco da terra, ostacolandone così l’avanzata. Avendo però a sua volta
                   l’ammiraglio argentino Brown sbarcato sulla stessa sponda circa 500 uomini,
                   ne seguì un fiero combattimento anche a terra che durò con varie vicende per
                   le intere due aspre giornate nelle quali si svolse il sanguinoso combattimento
                   navale, col quale si fuse così da una parte e dall’altra, in un’unica ed armoni-
                   ca operazione mista.
                      Durante la prima giornata di combattimento, subito delineatosi violentis-
                   simo, Brown riuscì a stento a far prendere posizione di battaglia alla sua squa-
                   dra, molto tormentata dall’intraprendente attività dei tiragliatori garibaldini,
                   annidati sulla incombente sponda sinistra.
                      All’alba del giorno 16 la battaglia riprese con un furente fuoco di tutte le
                   artiglierie delle navi argentine. Brown, conoscendo perfettamente la poca
                   portata dei cannoni nemici, si teneva a distanza conveniente, tanto che sol-
                   tanto i cannoni della Constitución potevano danneggiare i suoi legni, mentre
                   i legni garibaldini erano bersaglio sicuro di tutte le artiglierie nemiche. Que-
                   sta ineguale lotta si protrasse fra epici episodi per tutta la giornata. I tiraglia-
                   tori di Rodriguez, col loro fuoco da terra insidioso e vicino, erano il solo mez-
                   zo per arrecare gravi perdite agli artiglieri nemici e diminuire così il tormen-
                   to che il tiro dei loro pezzi produceva alla flottiglia di Garibaldi. Numerose
                   erano già le vittime dalle due parti. Il fiume e la prossima riva balenavano sot-
                   to il tremendo fuoco e, a terra, frequenti erano gli attacchi e i contrattacchi,
                   condotti con accanimento e valore grandissimo.
                      Garibaldi in verità sperava che Brown si decidesse a farsi sotto e a tentare
                   l’arrembaggio. Meglio affrontare l’àlea di una lotta vicina, che continuare a
                   subire danni a distanza senza poter rispondere adeguatamente. Ma l’astuto
                   ammiraglio nemico non si lasciò trascinare a fare il giuoco degli  uruguayani.
                   La flottiglia garibaldina, bersagliata a quel modo, non resisteva che per la so-
                   vrumana energia del suo comandante che, impavido fra i maggiori pericoli,
                   accorrendo dovunque fosse necessaria la sua presenza, animando tutti con la
   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43