Page 125 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 125
pendente da un luogotenente generale. Per quanto riguarda gli organi deputati
all’amministrazione delle circoscrizioni territoriali militari, il comando territoria-
le a Torino, Genova e Alessandria competeva al governatore generale di divisione
e al luogotenente generale comandante di divisione, sottoposto al governatore.
Nel 1833 venivano impartite nuove disposizioni in materia di ordinamento
delle divisioni attive o mobilizzate e, dunque, in materia di ordinamento dell’Ar-
mata in guerra che, al comando di un generale in capo, veniva articolata in cor-
pi d’armata, composti da varie divisioni, indicate numericamente, comandate,
ciascuna, da un luogotenente generale e costituite da 2 o 3 brigate di Fanteria
e da reparti di armi diverse; il governo delle circoscrizioni territoriali rimaneva
sempre affidato al governatore della divisione e al comandante generale militare.
Nel marzo 1848, l’Esercito piemontese entrava in campagna complessiva-
mente con 2 corpi d’armata, 5 divisioni, una delle quali costituente riserva, e
10 brigate di Fanteria. Sempre nello stesso anno, a far data da ottobre, veniva
abolita la carica di governatore militare e il comando delle truppe e delle piaz-
ze rimaneva affidato ai generali comandanti delle divisioni militari, aventi sede
ad Alessandria, Cagliari, Chambéry, Cuneo, Genova, Nizza, Novara e Torino.
Inoltre, a novembre, si istituivano i comandi militari divisionari e veniva stabilito
che l’autorità e le attribuzioni dei comandanti generali delle divisioni militari
erano le stesse in precedenza assegnate ai governatori militari.
Nel 1851 venivano specificate le funzioni e le competenze dei comandi mi-
litari divisionari, posti alle dipendenze dei comandanti delle divisioni non solo
per le questioni di mobilitazione attiva in campagna ma anche per le questioni di
carattere territoriale.
In occasione della Seconda guerra d’indipendenza si abolivano i corpi d’ar-
mata; ciascuna delle 5 divisioni di Fanteria mobilitate (articolata su 2 brigate) e
la divisione di Cavalleria (anch’essa su 2 brigate) venivano poste alle dipendenze
del Comando supremo. A seguito delle annessioni la circoscrizione militare terri-
toriale subiva numerose modifiche e, nel marzo 1860, venivano istituiti i diparti-
menti militari e i gran comandi ad essi preposti.
I primi venivano strutturati come circoscrizioni territoriali che dividevano il
territorio dell’allora Regno di Sardegna; sostituivano, in funzione e competen-
za, le soppresse divisioni militari di Torino, Alessandria, Brescia, Cremona e le
sottodivisioni di Novara e di Pavia. A capo di tali dipartimenti venivano posti 5
grandi comandi militari aventi sede ad Alessandria, Brescia, Parma, Bologna e
Torino, operanti a partire dall’aprile del 1860. L’articolazione del territorio risul-
tò, quindi, essere la seguente: 1° Dipartimento e Grande comando di Alessandria,
comprendente la Divisione territoriale di Alessandria e 3 divisioni attive (2ª,
10ª e 11ª); 2° Dipartimento e Grande comando di Brescia, comprendente le di-
visioni territoriali di Brescia e di Cremona e 3 divisioni attive (3ª, 6ª e 9ª); 3°
Dipartimento e Grande comando di Parma, comprendente 3 divisioni attive (5ª, 8ª

