Page 127 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 127
della Sottodivisione di Messina; costituzione del 7° Dipartimento a Palermo per
rendere la Sicilia indipendente da Napoli.
In base alla circolare del Ministero della guerra del 27 mar. 1860, n. 40, ai
grandi comandi veniva attribuita, sulle truppe, la stessa autorità prima assegnata
ai comandanti generali delle divisioni militari e ai generali comandanti dei corpi
d’armata. Ai dipartimenti e, successivamente, ai comandi di divisione che li so-
stituirono, venivano invece conferite competenze in materia di concessione delle
licenze ordinarie e straordinarie agli ufficiali e alla bassa forza; istituzione o sop-
pressione, all’interno delle divisioni, dei distaccamenti nell’interesse del servizio;
individuazione degli itinerari di marcia per i drappelli di truppe; approvazione
delle deliberazioni dei consigli di disciplina per l’invio al Corpo dei cacciatori
franchi, per la retrocessione o per le punizioni dei sottufficiali; approvazione del-
le proposte di militari da sottoporre a rassegne di rimando; determinazione dei
cambi di corpo proposti a seguito delle rassegne di rimando; variazione, in caso
di particolare urgenza, delle destinazioni degli immobili militari; ricerca e affitto
di locali da destinare a uso militare; concessione di razioni supplementari di pane
a coloro ai quali fosse insufficiente l’ordinaria razione; proposizione, al Ministero
della guerra, di concessioni di soprassoldo di villaggio alle truppe mandate in
distaccamento nei villaggi; riforma e vendita di quadrupedi inabili al servizio;
determinazione del giorno per la distribuzione dei cavalli di favore a ufficiali su-
balterni; nomina annuale delle giunte di revisione permanenti presso i magazzini
generali dell’amministrazione militare.
Nel primo biennio dell’Unità d’Italia le divisioni erano essenzialmente mobili
(da cui il nome di «attive») e tali rimangono fino al 1863 quando, con il r.d. n.
1155 del 22 febbraio, alle loro sedi e ai loro comandi veniva dato un carattere
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stabile e territoriale e le divisioni di Fanteria e di Cavalleria «attive» venivano
soppresse .
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Il ruolo attribuito alle divisioni nel periodo 1863-1864, ovverosia quello di
unità tipiche per la mobilitazione e per la circoscrizione territoriale, diminuiva
l’importanza dei grandi comandi di dipartimento. Per tale motivo, con il r.d. 28
giu. 1865, n. 2364, veniva sciolto il 3° Gran comando di Parma e i suoi incarichi
e compiti trasferiti al Gran comando del Dipartimento di Bologna; inoltre, veni-
vano soppresse le sottodivisioni di Novara, Siena, Caltanissetta e Siracusa. Gli
72 Carattere di fatto già assunto dopo il ritorno dei corpi dalla campagna del 1861 e dopo i
grandi movimenti di truppe avvenuti nel 1862 per la repressione del brigantaggio.
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Se l’ordinamento dell’Esercito in divisioni «attive» era «necessario quando si operi con-
tro l’inimico o si vogliano tenere concentrate grosse forze» era, però, considerato come «il
meno adatto nei tempi ordinari nei quali le truppe devono essere dislocate a seconda delle
esigenze del servizio territoriale».

