Page 132 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            riale in pace sia alla loro attuazione in guerra, escluso il territorio dichiarato zona
            di operazioni. Inoltre, per esaltarne le tradizioni, le divisioni venivano contraddi-
            stinte, sempre a partire dal 1934, oltre che da un numero, anche da un nominativo
            assunto anche dalle brigate alle dipendenze e divenute di fanteria divisionale.
               Nel corso degli anni Trenta del Novecento avevano giurisdizione territoriale
            i comandi delle grandi unità (meno quelli d’armata), le direzioni e sezioni di
            Artiglieria, i comandi del Genio, i distretti militari, le direzioni di sanità e di
            commissariato e i tribunali militari; poi i comandi di corpo d’armata, i comandi
            di difesa territoriale, i comandi di zona militare, le direzioni di Artiglieria, i co-
            mandi del Genio, i distretti militari, le direzioni di sanità e di commissariato e i
            tribunali militari; e, infine, i comandi di corpo d’armata (ad eccezione di quelli
            speciali), i comandi di difesa territoriale e gli enti dipendenti, le direzioni e se-
            zioni di Artiglieria, i comandi del Genio e dipendenti uffici lavori, i distretti mili-
            tari, le direzioni di sanità e di commissariato, i tribunali militari e le delegazioni
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            trasporti militari .
               Durante lo stesso periodo la circoscrizione territoriale viene caratterizzata dal-
            la seguente organizzazione: per il servizio generale erano competenti 11 corpi
            d’armata territoriali, il Comando militare della Sicilia, il Comando militare della
            Sardegna, 29 divisioni militari territoriali, 30 ispettorati di mobilitazione e 105
            distretti militari, poi 16 comandi di difesa territoriale, 28 comandi di zona mili-
            tare, 116 distretti militari e 3 sezioni staccate (Zara, Livorno e Tolmezzo); per
            l’Arma dei carabinieri reali erano competenti 6 ispettorati di zona dei CCRR e
            20 legioni territoriali CCRR, poi 3 divisioni CCRR, il Comando superiore CCRR
            d’Albania, 6 brigate CCRR e 22 legioni territoriali CCRR; per il servizio di Arti-
            glieria erano competenti 11 comandi di Artiglieria di corpo d’armata, il Comando
            di Artiglieria della Sicilia, il Comando di Artiglieria della Sardegna, 12 direzioni
            di Artiglieria (con sezioni staccate) e la Sezione di Artiglieria per la Sardegna, poi
            18 direzioni di Artiglieria (con sezioni e uffici staccati); per il servizio del Genio
            erano competenti 11 comandi del Genio di corpo d’armata, il Comando del Genio
            della Sicilia, il Comando del Genio della Sardegna e 13 uffici fortificazione, poi
            18 comandi del Genio e dipendenti uffici lavori del Genio militare di corpo d’ar-
            mata (con sezioni e uffici staccati); per il servizio di sanità militare erano com-
            petenti 12 direzioni di sanità e l’Ufficio di sanità militare della Sardegna, poi 18
            direzioni di sanità; per il servizio di commissariato erano competenti 12 direzioni




            75   Si veda, ad esempio, la l. 30 mag. 1935, n. 930, avente ad oggetto la ripartizione del terri-
               torio dello Stato in zone militari e lo scopo di disimpegnare le grandi unità operanti (corpi
               d’armata e divisioni) dai compiti territoriali rendendole più pronte all’impiego e, ancora,
               lo scopo di assicurare, fin dal tempo di pace, la difesa di tutto il territorio e l’organizzazio-
               ne militare interna del Paese.
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