Page 137 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                137


               IV. Le armi e le specialità




               1. L’Arma dei carabinieri reali
                  Nell’ambito delle armi e specialità del Regio esercito l’esame ha come punto
               di partenza «obbligato» i Carabinieri cui viene riconosciuto, fin dalla loro costi-
               tuzione avvenuta nel 1814 con la denominazione di Corpo dei carabinieri reali,
               lo status di primo corpo dell’Armata sarda e, successivamente dell’Esercito ita-
               liano. Altra caratteristica originaria dell’Arma è quella della duplicità della sua
               natura funzionale: attendere alla tutela dello Stato, delle sue istituzioni e delle
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               sue leggi, mantenere la sicurezza e l’ordine pubblico  e provvedere ai servizi
               di informazione, di polizia militare e di vigilanza su edifici e opere pubbliche di
               particolare importanza e sugli scali ferroviari, marittimi e aeronautici (insieme
               di compiti che costituiscono il «servizio d’istituto»). Inoltre, come soldati, con-
               correre alla difesa della Patria partecipando, in guerra e con le altre truppe, alle
               operazioni militari. Queste funzioni determinano anche la doppia dipendenza che
               caratterizza, anche oggi, il Corpo: una dipendenza dal Ministero della guerra in
               quanto aveva attinenza con il reclutamento, l’ordinamento, la disciplina, l’ammi-
               nistrazione, l’equipaggiamento, l’armamento e con il servizio militare in genere;
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               dal Ministero dell’interno in quanto rifletteva il servizio proprio di istituto .


               80   Ricordiamo che, tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, sono numerose
                  le evenienze nelle quali vari corpi dell’Esercito vengono impiegati per il mantenimento
                  dell’ordine pubblico, utilizzati per sedare agitazioni e tumulti popolari e per reprimere il
                  fenomeno del brigantaggio, sia in piazza che con l’uso dello stato d’assedio e, ancora, con
                  il funzionamento dei tribunali militari. Escludendo i fatti relativi al brigantaggio, general-
                  mente ben noti, segnaliamo, a titolo esemplificativo, l’impiego dei Carabinieri e delle trup-
                  pe nella protesta dei torinesi contro il trasferimento della capitale a Firenze (1864), nell’in-
                  surrezione di Palermo e del suo circondario nata da questioni attinenti anche alla renitenza
                  alla leva (1866), nelle proteste contro la tassa del macinato che interessarono numerose zo-
                  ne dell’Italia settentrionale e parte dell’Italia centrale e meridionale (1868-1869), nei moti
                  internazionalisti della Romagna e del Matese (1874 e 1877), nel moto contadino della Boje
                  (1884), nello sciopero delle mondine e dei braccianti disoccupati a Conselice (1890), nel-
                  le proteste popolari contro la riforma agraria e contro il fisco in Sicilia (1893-1894), nella
                  rivolta dei cavatori di marmo della Lunigiana (1894), nei moti popolari contro la fame in
                  Sicilia (1898), nelle quattro giornate di Milano (1898), nelle lotte contadine e negli sciope-
                  ri del primo decennio del Novecento, nelle manifestazioni e negli scioperi contro la Prima
                  guerra mondiale. Cfr., ad esempio, G. viola, Polizia, 1860-1977. Cronache e documenti
                  della repressione in italia, Verona, Bertani editore-Stampa alternativa, 1978.
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                  La condizione di primo corpo dell’Esercito italiano si è protratta fino al 2000, quando –
                  con la l. 3 mar. 2000, n. 78, e con i decreti legislativi n. 297 e n. 298 del 5 ottobre 2000 –
                  l’Arma dei carabinieri è stata collocata autonomamente nell’ambito del Ministero della di-
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