Page 131 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 131
di Corpo d’armata di Verona, comprendente le divisioni militari territoriali di
Verona (7ª), Padova (8ª) e Trento (9ª); IV Comando di Corpo d’armata di Bologna,
comprendente le divisioni militari territoriali di Bologna (10ª), Ravenna (11ª) e
Treviso (12ª); V Comando di Corpo d’armata di Trieste, comprendente le divi-
sioni militari territoriali di Trieste (13ª), Gorizia (14ª) e Pola (15ª); VI Comando
di Corpo d’armata di Firenze, comprendente le divisioni militari territoriali di
Firenze (16ª), Genova (17ª) e Piacenza (18ª); VII Comando di Corpo d’armata
di Roma, comprendente le divisioni militari territoriali di Roma (19ª), Livorno
(20ª), Perugia (21ª) e Cagliari (22ª); VIII Comando di Corpo d’armata di Napoli,
comprendente le divisioni militari territoriali di Napoli (23ª), Salerno (24ª) e
Catanzaro (25ª); IX Comando di Corpo d’armata di Bari, comprendente le divi-
sioni militari territoriali di Bari (26ª), Chieti (27ª) e Ancona (28ª); X Comando
di Corpo d’armata di Palermo, comprendente le divisioni militari territoriali di
Palermo (29ª) e Messina (30ª).
L’ordinamento approvato nel 1926 aumentava il numero dei corpi d’armata a
11; riformava il Corpo d’armata di Alessandria; riconfermava il numero delle di-
visioni (30); introduceva delle variazioni nei numerativi delle divisioni e dei cor-
pi d’armata; stabiliva che le brigate assumessero un numero progressivo, al posto
delle antiche denominazioni, e che fossero costituite, ciascuna, su 3 reggimenti i
quali conservavano il nome della brigata di origine. Il nuovo sistema territoriale
veniva così ad essere formato dal I Corpo d’armata territoriale di Torino (divi-
sioni militari territoriali 1ª di Torino e 2ª di Novara), dal II Corpo d’armata terri-
toriale di Alessandria (divisioni militari territoriali 3ª di Alessandria, 4ª di Cuneo
e 5ª di Genova), dal III Corpo d’armata territoriale di Milano (divisioni militari
territoriali 6ª di Milano, 7ª di Brescia e 8ª di Piacenza), dal IV Corpo d’armata
territoriale di Verona (divisioni militari territoriali 9ª di Verona, 10ª di Padova e
11ª di Bolzano), dal V Corpo d’armata territoriale di Trieste (divisioni militari ter-
ritoriali 12ª di Trieste e 15ª di Pola), dal VI Corpo d’armata territoriale di Bologna
(divisioni militari territoriali 16ª di Bologna, 17ª di Ravenna e 18ª di Ancona),
dal VII Corpo d’armata territoriale di Firenze (divisioni militari territoriali 19ª
di Firenze e 20ª di Livorno), dall’VIII Corpo d’armata territoriale di Roma (di-
visioni militari territoriali 21ª di Roma e 22ª di Perugia), dal IX Corpo d’armata
territoriale di Bari (divisioni militari territoriali 23ª di Bari e 24ª di Chieti), dal X
Corpo d’armata territoriale di Napoli (divisioni militari territoriali 25ª di Napoli,
26ª di Salerno e 27ª di Catanzaro), dall’XI Corpo d’armata territoriale di Udine
(divisioni militari territoriali 13ª di Udine e 14ª di Gorizia), dal Comando militare
della Sicilia (divisioni militari territoriali 28ª di Palermo e 29ª di Messina) e dal
Comando militare della Sardegna (Divisione militare territoriale 30ª di Cagliari).
Nel 1934 i corpi d’armata venivano elevati a 13 e le divisioni a 31; si costitui-
vano ex novo 4 comandi superiori alpini e 3 divisioni celeri; le divisioni di Fanteria
assumevano il compito di provvedere alle predisposizioni sia per la difesa territo-