Page 279 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
P. 279
L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 279
218
colari . I dati per la prima iscrizione sui ruoli matricolari erano desunti, per gli
iscritti di leva, dai citati fogli matricolari compilati, ricordiamo, il primo originale
dagli ufficiali delegati presso i consigli di leva e contenenti tutte le indicazioni
che servivano per la compilazione dei ruoli matricolari: di conseguenza le due
tipologie documentarie dovevano contenere tutta la storia di ogni militare e tutte
le notizie che potevano avere qualsiasi attinenza con la ferma e con gli obblighi
di servizio.
Al giungere sotto le armi delle reclute tutti i rispettivi fogli matricolari dove-
vano essere pronti presso i distretti che dovevano provvedere agli accertamenti
prescritti al fine di stabilire l’identità personale e al fine di verificare se le reclute
fossero eventualmente affette da malattie per le quali era prevista la riforma; oc-
correndo, i distretti dovevano provvedere alla rettifica dei fogli matricolari.
Successivamente i comandi dei distretti militari inviavano ai corpi, ai quali le
reclute erano state assegnate, sia i fogli matricolari, completati con le eventuali
variazioni e con le annotazioni relative a punizioni inflitte durante la permanenza
al distretto, sia i rispettivi certificati penali. I corpi, che conservavano il primo
originale dei fogli matricolari, dovevano quindi compilare il secondo originale
che doveva essere tenuto dalle compagnie.
Ultimata la ferma e all’atto dell’invio in congedo dei militari, i corpi, compiu-
ta la parificazione dei fogli matricolari, dovevano trasmettere il secondo originale
dei fogli al distretto di leva e il primo originale al distretto nella cui circoscrizione
il militare aveva dichiarato di fissare la propria residenza e che, dunque, diventa-
va l’ente che doveva prendere in forza il congedato.
Nei riguardi della mobilitazione i distretti militari funzionavano come «di-
stretti di residenza» e come «centri di mobilitazione». Avevano competenze di
carattere generale per la mobilitazione del personale di truppa e degli ufficiali
inferiori in congedo e mansioni di carattere particolare per la mobilitazione di
determinate unità ausiliarie e di determinati comandi di grandi unità mobilitate.
Dovevano tenere i ruoli alfabetici degli uomini in congedo che erano loro in
forza, distinti per arma e specialità e per classe di nascita, e dovevano custodire i
documenti personali (stato di servizio e libretto personale) degli ufficiali inferiori
di complemento che risiedevano nella loro circoscrizione, documenti che dove-
vano trasmettere, assieme alla scheda dell’ufficiale, all’autorità cui quest’ultimo
passava in forza in caso di trasferimento.
In relazione alle disposizioni annuali dei comandi di corpo d’armata, i coman-
di di distretto provvedevano alla destinazione nominativa ai vari centri di mobili-
218
Il numero di matricola, precisato dal numero del distretto militare e apposto all’atto dell’i-
scrizione nei ruoli matricolari, seguiva il militare durante tutti i suoi obblighi di servizio.

