Page 280 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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tazione dei singoli ufficiali, dandone relativa comunicazione a quest’ultimi. Tale
comunicazione non spettava ai distretti bensì alle direzioni e agli uffici dei servizi
di corpo d’armata nel caso degli ufficiali dei servizi (medici, chimici-farmacisti,
veterinari, ecc.) e nel caso dei cappellani militari.
Con l’ordine di mobilitazione generale le assegnazioni di mobilitazione di-
ventavano esecutive e da questo momento gli ufficiali in congedo passavano ef-
fettivi alle unità, ai comandi e agli enti cui erano stati assegnati, salvo ritornare,
all’atto del loro rinvio in congedo, effettivi agli enti cui appartenevano prima
della mobilitazione. Infine, i distretti dovevano far conoscere, agli ufficiali e alla
truppa, l’ordine di chiamata alle armi per mobilitazione mediante «manifesto»
o «precetto personale», quest’ultimo inviato solo eccezionalmente ai militari di
truppa.
2. Il reclutamento dei quadri
Particolari erano le cure dedicate al reclutamento, perfezionamento, trattamen-
to morale e materiale dei quadri, visti i compiti e le responsabilità loro assegnate.
Non tutti i quadri dell’Esercito erano permanentemente in servizio attivo: una
parte sola era in servizio permanente effettivo e costituiva la solida ossatura su
cui si appoggiava l’istituzione militare; l’altra parte, invece, era solo addestrata
a comandare, in guerra, frazioni della Forza armata, e normalmente era lasciata
libera di dedicarsi ad altre attività.
I quadri comprendevano tre categorie (quadri inferiori, intermedi e superio-
ri) per ciascuna delle quali erano richiesti differenti requisiti fisici, intellettuali
e morali. I quadri inferiori erano costituiti dai graduati di truppa che potevano
essere di leva (se tratti dai militari chiamati alle armi) o di carriera (se con ferme
speciali), vivevano fra la truppa ed esplicavano funzioni esecutive. I sottufficiali
costituivano i quadri intermedi che costituivano il secondo gradino della gerar-
chia militare. Avevano funzioni prevalentemente esecutive e, solo in parte, di
concetto, in quanto potevano essere chiamati a sostituire temporaneamente gli
ufficiali. Quest’ultimi formavano i quadri superiori e rappresentavano il gradi-
no più elevato della gerarchia, l’«aristocrazia» dell’Esercito. Inoltre, le necessità
imposte dal problema del numero degli ufficiali nei confronti dei limiti finanziari
determinarono l’esistenza di due categorie di ufficiali: quelli «di carriera» e quelli
«in congedo» che comprendevano sia ufficiali che provenivano dalle classi di
leva sia ufficiali di carriera che avevano lasciato il servizio attivo.
Al problema dei quadri era fortemente connesso l’ordinamento scolastico mi-
litare, inteso come mezzo indispensabile più breve e più sicuro per far raggiun-
gere, all’aspirante alle differenti categorie dei quadri dell’Esercito, le necessarie
attitudini culturali e professionali e per garantire il successivo perfezionamento di
tali attitudini una volta che l’aspirante fosse entrato a far parte dei quadri.

