Page 465 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 465
di quei giovani che vestono l’onorata assisa .
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Nel dicembre 1920, il comandante generale dell’Arma, Carlo Petitti di Roreto,
spinto e sollecitato anche dagli episodi di valore che, nel corso della Grande
guerra, avevano visto come protagonisti i Carabinieri, dava le prime disposizioni
concrete affinché si avviasse l’opera di formazione di un museo storico dell’Ar-
ma tramite la raccolta dei documenti e dei ricordi storici sul Corpo; testimonian-
ze da sistemare a Roma, nella Caserma Vittorio Emanuele II, sede della Legione
allievi Carabinieri. Inoltre, con lo stesso provvedimento veniva decisa l’istituzio-
ne, presso la suddetta Legione, di una apposita commissione con l’incarico di
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favorire l’acquisizione e la «classificazione» del materiale storico .
Negli anni 1920-1925 iniziava la ricerca, nei comandi dell’Arma, dei cimeli
e delle carte per le «collezioni» del futuro Museo del Corpo, istituito a Roma ed
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eretto in ente morale con r.d. 3 dic. 1925, n. 2495 . In base allo statuto, appro-
vato con lo stesso regio decreto, il Museo dipendeva dal Ministero della guerra
e, per esso, dal Comando generale dell’Arma; il suo scopo era di custodire
«degnamente i cimeli, l’archivio storico, la biblioteca, nonché tutti i ricordi
dell’Arma relativi all’azione da essa svolta sia in pace che in guerra, e di prose-
guire nella raccolta di detti cimeli e ricordi in modo da perpetuare le glorie e le
tradizioni dell’Arma stessa».
Presidente onorario del Museo era il comandante o un ex comandante gene-
rale dell’Arma, e la sua direzione e amministrazione era affidata a un Consiglio
composto da 7 membri, tutti ufficiali appartenenti o appartenuti ai Carabinieri,
nominati dal Ministero della guerra per cinque anni . Il Consiglio direttivo
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doveva provvedere alla conservazione di tutti i materiali di proprietà del Museo
215 v. Gorini, Per un Museo storico dell’Arma dei carabinieri reali, estratto da «Rivista
militare italiana», LII (1908), 8, pp. 3-22, in part., per le citazioni riportate, pp. 3-9.
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Lettera del Comando generale dell’Arma dei carabinieri reali, Ufficio primo, Museo
storico dell’Arma dei carabinieri reali, 7 dic. 1920, n. 7222/2 di prot., indirizzata a tutti i
comandi di legione e, p.c., al generale di divisione, comandante in 2ª, al generale di brigata
addetto e a tutti i comandi di gruppo, in AUSCGAC, Documentoteca, fasc. 419.12.
217 R. Decreto n. 2495, col quale è istituito in Roma ed eretto in ente morale il Museo storico
dell’Arma dei carabinieri reali, avente un capitale iniziale nominale di lire 51.000, ed è
approvato il relativo statuto organico. – (Direzione generale servizi amministrativi), 3
dicembre 1925. – (Gazzetta ufficiale n. 24, del 30 gennaio 1926), in «Bollettino ufficiale
dei Carabinieri reali», (1926), pp. 151 e seguenti.
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Il presidente effettivo doveva essere un ufficiale generale o un colonnello in congedo, e
tra gli altri sei membri erano previsti tre ufficiali superiori (di cui uno almeno in congedo)
e due capitani (di cui uno almeno in congedo; un capitano o tenente in s.p.e. o in congedo
cui spettava la carica di segretario e cassiere del Museo).

