Page 466 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            o dati in deposito, curandone l’esposizione a scopo di studio e propaganda; alla
            ricerca,  alla  raccolta  e  all’ordinamento  dei  materiali,  cimeli  e  documenti  che
            riguardavano la storia dei vari reparti dell’Arma, gli atti di valore individuale
            compiuti da singoli suoi componenti nonché di tutto ciò che poteva servire a far
            risaltare l’azione svolta dall’Arma in occasione di pubbliche calamità, nei servi-
            zi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e nella lotta contro la delinquen-
            za; al mantenimento dei rapporti fra il Museo, le legioni, i militari dell’Arma in
            congedo e le loro famiglie, le società dei Carabinieri in congedo e tutte le altre
            associazioni  o  enti  dai  quali  si  potevano  avere  notizie  relative  alla  storia  del
            Corpo; alla promozione di studi e conferenze sulle vicende dell’Arma, curando
            eventualmente la pubblicazione dei lavori riconosciuti come degni; all’incremen-
            to  della  biblioteca,  segnatamente  per  quanto  atteneva  alle  pubblicazioni  che
            interessano i Carabinieri.
               Con i redditi del Museo  si doveva provvedere alla custodia, all’ordinamen-
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            to e all’incremento delle raccolte (documenti, cimeli, stampe e altro materiale);
            all’acquisto e alla manutenzione dei mobili e degli altri oggetti di arredamento;
            alla promozione delle iniziative ritenute utili alle finalità dell’ente.
               In applicazione dell’art. 14 dello statuto, il comandante generale dell’Arma,
            nel  marzo  1927,  approvava  il  regolamento  interno  del  Museo   che  dettava
                                                                      220
            disposizioni più precise sui compiti spettanti al Consiglio direttivo, sull’ammini-
            strazione dell’ente, sul personale a disposizione del Consiglio per i servizi d’or-
            dine, di scritturazione e di pulizia , sulle modalità di apertura al pubblico, sulle
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            modalità di visita da parte di reparti dell’Arma e sulla salvaguardia del patrimo-
            nio conservato.
               In merito alle raccolte custodite e al loro incremento, veniva stabilito che ogni
            membro del Consiglio direttivo doveva adoperarsi affinché affluissero al Museo
            «tutti quei ricordi dell’Arma, cimeli, documenti ecc. con ogni mezzo consentito-
            gli da relazioni personali o da condizioni di ufficio»; il segretario doveva curare
            l’attuazione delle deliberazioni del Consiglio, la sistemazione dei materiali nelle
            sale espositive, la loro buona conservazione, la regolare tenuta dei giornali di
            cassa e della disciplina del personale addetto all’ente e la compilazione e l’ag-
            giornamento dei registri relativi ai cimeli, ai documenti, alla biblioteca, al mobi-
            lio e agli oggetti vari, al protocollo, agli atti deliberativi e ai verbali delle sedute




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                Provenienti  dalla  rendita  del  capitale  iniziale,  investito  in  titoli,  dai  contributi  e  dalle
               oblazioni di enti pubblici e privati e dai contributi versati dalle legioni dell’Arma.
            220   CoMando Generale dell’arMa dei Carabinieri reali, Statuto e regolamento interno del
               Museo  storico  dell’Arma  dei  carabinieri  reali,  Roma, Tipografia  della  Legione  allievi
               Carabinieri, 1927.
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                Personale assegnato dal Comando generale dell’Arma.
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