Page 495 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 495
Le ambizioni «conservative» del Museo storico dei Bersaglieri venivano
invece arginate sul nascere, come comprovato dalla scarsa quantità e, soprattutto,
dalla qualità della documentazione oggi custodita dall’ente. Nel 1939, il sottose-
gretario alla Guerra, il gen. Alberto Pariani, decideva di costituire una commis-
sione, interna al Museo, al fine di riorganizzarlo vista la sua situazione prolunga-
ta di immobilismo e lo scioglimento, nel 1929, della sua direzione cui era suben-
trato un commissario. Nelle sue adunanze la commissione, presieduta dal gen.
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Emilio De Bono e composta da generali dei Bersaglieri , concentrava l’atten-
zione su una serie di problematiche quali il nuovo statuto, approvato nel 1939; la
costituzione di una direzione speciale, nominata sempre nello stesso anno; l’am-
pliamento dei locali; l’aumento del personale e dell’assegno annuale corrisposto
dal Ministero della guerra; e, infine, l’incremento del patrimonio librario e docu-
mentario.
Su quest’ultimo punto, nel mese di luglio il dicastero Ministero della guerra,
dopo aver ricordato che le carte di carattere storico-militare avevano come unica
sede conservativa l’Ufficio storico, esprimeva
1°) Parere favorevole che le unità di Bersaglieri cui è concessa la periodica com-
pilazione delle rispettive memorie storiche ne diano stralcio al Museo, dal quale
però siano omesse notizie riservate di carattere organico ed operativo, dato che
tali elementi vengono richiesti dal Museo per essere posti a disposizione del pub-
blico. | 2°) Parere contrario all’invio al Museo di copie dei diari, relazioni ecc. dei
reparti mobilitati, poiché tale invio darebbe luogo all’inconveniente di sottrarre
all’autorità militare quella facoltà discriminante cui ho accennato nella premes-
sa . | 3°) Parere favorevole alla trasmissione al Museo da parte dei reggimenti
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Bersaglieri dei ruolini tascabili dei reparti dipendenti, questo però quando, allo
razione), 15 lug. 1949, n. 01/3069, sottolineava l’opportunità, da parte degli uffici e dei
comandi del Genio, di effettuare delle ricerche per individuare gli eventuali carteggi e gli
oggetti, «importanti dal punto di vista tecnico e storico», che si fossero salvati dalle distru-
zioni, spoliazioni e perdite causate dagli eventi bellici. Inoltre, l’Ispettorato assegnava agli
uffici e ai comandi il compito di estendere le ricerche presso gli ufficiali, sottufficiali e ri-
spettive famiglie e di eseguire la prima selezione del materiale, da descrivere poi in elenchi
da inviare, in duplice copia, all’Ispettorato che avrebbe provveduto a inoltrarlo all’Istitu-
to. Quest’ultimo, sulla base degli elenchi doveva effettuare un’ulteriore e definitiva scelta
del materiale da conservare permanentemente. Cfr. Due circolari dell’Ispettorato dell’Ar-
ma per l’Istituto, in «Bollettino dell’Istituto storico e di cultura dell’Arma del genio», XV
(1949), 30, p. 137.
290 Comandanti d’armata o designati.
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Alla facoltà discrezionale e discriminante dell’autorità militare era riservato il contatto de-
gli enti e dei privati con i documenti dell’Ufficio storico e ciò per ovvie ragioni di riserva-
tezza e opportunità.