Page 497 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito  497


                  l’Ufficio storico – a proprio discrezionale giudizio – passi al Museo dei Bersaglie-
                  ri quegli originali di documenti, relativi al Corpo che abbiano carattere di partico-
                  larità e di cimelio e che non siano indispensabili, ai fini dell’Ufficio stesso. | Che
                  se poi dovesse occorrere al Museo, per eventuali specifici lavori, qualche copia di
                  documento  storico  conservato  presso  l’Ufficio  storico,  potrebbe  esserne  fatta
                  richiesta che verrebbe vagliata secondo le norme che disciplinano la tenuta di tali
                  documenti. | (…) | Detto Ufficio [storico] potrebbe passare, in conservazione, al
                  Museo dei Bersaglieri quei libretti [dei Bersaglieri che avevano raggiunto le più
                  alte gerarchie e, comunque, destinati al macero] che ritenesse rispondenti al carat-
                  tere di cimelio storico .
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               Ma, un promemoria del mese di novembre, senza firma, sottolinea di nuovo la
               delicatezza della questione

                  perché tendente, in sostanza, a far passare al Museo dei bersaglieri documenti, più
                  o  meno  riservati,  di  ordinaria  competenza  dell’Ufficio  storico.  |  Tali  proposte
                  vennero di massima non accolte da S.E. Pariani, tranne in quanto si riferisce al
                  passaggio, dall’Ufficio storico al Museo dei Bersaglieri, di documenti, non riser-
                  vati, che abbiano il carattere di cimelio; fu inoltre autorizzata la conservazione,
                  presso  il  Museo,  dei  libretti  personali  dei  bersaglieri  che  raggiungano  le  alte
                  gerarchie o che particolarmente si distinguano; beninteso, dopo il prescritto perio-
                  do di conservazione presso il Ministero: quando, cioè, dovrebbero essere distrutti.
                  | Si potrebbe dare ordini in tal senso, d’accordo con l’Ufficio storico .
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               I limiti della capacità dell’Ufficio storico di vigilare e coordinare l’azione delle
               strutture museografiche dell’Esercito nella sfera documentaria ritornano anche
               nel  caso  del  Museo  storico  dell’Arma  dei  carabinieri  reali  che  divenne,  nel
               tempo, sede conservativa non solo di «cimeli e ricordi» ma anche di carteggi dei
               comandi e reparti dell’Arma che, in parte, avrebbero dovuto essere versati, vista
               la loro natura, all’Ufficio storico dell’Esercito.
                  Infatti, se le Istruzioni sul carteggio del 1940 prevedevano l’invio al Museo,
               da parte del Comando generale, solo di 2 esemplari di ogni «pubblicazione ordi-
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               naria» abolita , nel medesimo anno il Comando superiore dei Carabinieri reali
               disponeva l’obbligo, per i comandi dell’Arma mobilitati, di trasmettere, all’atto




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                   Ibidem.
               294   Ibidem.
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                   Vale a dire regolamenti e istruzioni. Cfr. CoMando Generale dell’arMa dei Carabinieri
                  reali, Istruzioni sul carteggio. Edizione 1940-XVIII, Roma, Istituto poligrafico dello Sta-
                  to, Libreria, 1940, parte prima, titolo III, Svolgimento e conservazione del carteggio, capo
                  III, Eliminazione del vecchio carteggio, n. 71.
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