Page 496 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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               scadere del tempo previsto, essi dovrebbero essere distrutti. | 4°) Parere contrario
               circa  la  preventiva,  generica  facoltà  del  Museo  di  ricopiare  tutti  i  documenti
               riguardanti i Bersaglieri, in possesso dell’Ufficio storico. Ciò essenzialmente per
               questione di riservatezza ed anche per difficoltà materiali e per gli intralci di lavo-
               ro che ne deriverebbero. Il Museo però potrebbe di volta in volta avanzare richie-
               ste al riguardo, che verrebbero vagliate, rientrando cioè nelle norme che discipli-
               nano presentamente quanto riflette la tenuta dei documenti dell’Ufficio storico .
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            E, ancora, in un promemoria del 4 agosto 1939, redatto quasi certamente dal
            Gabinetto del ministro della Guerra, dopo aver riportato le proposte del gen. De
            Bono per arricchire l’archivio del Museo, veniva per prima cosa riprodotto il
            parere dell’Ufficio storico che riaffermava il suo carattere di sede naturale ed
            esclusiva per la conservazione dei carteggi storico-militari. L’Ufficio dava il suo
            assenso in merito all’invio al Museo, da parte delle unità del Corpo, di uno stral-
            cio delle memorie storiche, epurate però dalle notizie riservate di natura organica
            e operativa che non era opportuno mettere a disposizione del pubblico, e dei
            ruolini tascabili al momento della scadenza degli obblighi conservativi e, quindi,
            al momento in cui dovevano essere distrutti. Esprimeva invece la sua contrarietà
            al progetto di far spedire al Museo copie di diari, relazioni e carteggi in genere
            dei reparti mobilitati e alla possibilità di concedere all’ente l’autorizzazione di
            copiare tutti i documenti relativi ai Bersaglieri conservati presso l’Ufficio.
               Seguiva poi l’opinione del Gabinetto del ministro che, concordando piena-
            mente con quanto indicato dall’Ufficio storico, sottolineava come l’adesione alle
            proposte del gen. De Bono avrebbe significato creare un «doppione» dell’anzi-
            detto Ufficio ma senza le stesse garanzie di riservatezza:

               Il Museo deve conservare documenti a carattere non ufficiale, cimeli storici – in
               originale e non in copia – che servano ad esaltare lo spirito del Corpo e le glorie
               della Patria. | Non si vede nemmeno la pratica utilità di costituire presso il Museo
               un archivio, complesso e voluminoso come deriverebbe dalle proposte suddette,
               che comporterebbe la necessità di impiego di numeroso personale; e che, in mate-
               ria storica, offrirebbe meno di quanto si può trovare, ordinato e vagliato, all’Uffi-
               cio storico dello SM.

            Il Gabinetto concludeva il suo scritto elencando le eventuali attribuzioni e con-
            cessioni da riconoscere, in materia di archivi, all’ente:






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                AUSSME, H 1. Ministero della guerra-Gabinetto, b. 45, fasc. 7, s.fasc. «221.22.4.1943.
               Museo storico dei Bersaglieri-Roma-Porta Pia. Varie».
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