Page 526 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            soprattutto,  «d’Archivio».  Tra  quest’ultimi  di  particolare  importanza  furono  il
            Museo storico dell’Archivio di Stato di Torino, istituito nel 1873, e il Museo sto-
            rico del Grande archivio di Napoli, istituito nel 1892. La finalità del primo era la
            celebrazione della storia di Casa Savoia e l’esaltazione del progetto politico cul-
            minato nella costituzione dello Stato unitario: questo tramite l’illustrazione di un
            percorso politico-ideologico, costruito con documenti estrapolati dalle serie origi-
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            narie . Il secondo è incardinato nell’attività che «nel corso dell’800, unì i cultori
            delle ‘memorie patrie’, che operavano nelle deputazioni, nelle società storiche e
            negli archivi, dove andavano estraendo i ‘tesori’ documentari che poi pubblicava-
            no o esponevano, in una comune tensione divulgativa». Ai documenti esposti,
            estratti e stralciati dai fondi di provenienza a fini estetici e didattici, veniva rico-
            nosciuta la qualità di «monumenti», «eretti all’esaltazione di un passato glorioso,
            ma  caricati,  al  tempo  stesso,  di  un  significato  ideale  propositivo,  secondo  un
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            modello di storia progressiva che il contesto post-unitario sostanziò e sostenne» .
               Al centro della ricerca abbiamo posto l’individuazione delle motivazioni delle
            scelte conservative adottate dall’Esercito negli anni del Regno d’Italia, con l’o-
            biettivo di fornire elementi per una loro corretta valutazione e strumenti conosci-
            tivi per facilitare e supportare eventuali attività di ricerca negli archivi storici
            della Forza armata. E, ancora, abbiamo cercato di offrire un contributo per evi-
            denziare, nonostante i limiti di cui abbiamo dato conto, il ruolo centrale dell’E-
            sercito nella salvaguardia della memoria contemporanea del Paese.
               Pur non rientrando nei confini temporali dello studio pensiamo valga la pena
            soffermarci,  brevemente,  sulla  politica  conservativa  perseguita  dopo  il  1946
            dall’Esercito,  utilizzando,  ancora  una  volta,  i  musei  e  l’Ufficio  storico  come
            «parametri» d’indagine.




               Ca, Paese (TV), Pagus Edizioni, 1992 (Collana «I fronti della storia», diretta da M. isnen-
               Ghi).
            39   I. Massabò riCCi, Il Museo storico dell’Archivio di Stato. Apologia dinastica e storia na-
               zionale, in arChivio di stato di torino, Il tesoro del principe. Titoli, carte, memorie per il
               governo dello Stato, Torino, Società editrice internazionale, 1989, pp. 49-51; C. laurora,
               Storiografia celebrativa e documentazione d’archivio: il Museo storico, in Ministero Per i
               beni Culturali e aMbientali, uffiCio Centrale Per i beni arChivistiCi, L’Archivio di Stato di
               torino, a cura di i. Massabò riCCi-M. Gattullo, Fiesole (Firenze), Nardini Editore, 1994
               (I tesori degli archivi, Collana diretta da r. GrisPo), p. 186.
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                r. sPadaCCini, Il Museo storico del Grande archivio di Napoli e il recupero delle «memo-
               rie», in Archivi e storia nell’Europa del XIX secolo. Alle radici dell’identità culturale eu-
               ropea. Atti del convegno internazionale di studi nei 150 anni dall’istituzione dell’Archivio
               centrale, poi Archivio di Stato, di Firenze. Firenze, 4-7 dicembre 2002, a cura di i. Cotta-
               r. Manno tolu, II, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale
               per gli Archivi, 2006 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi, 90), pp. 777-799, le ci-
               tazioni a p. 777.
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