Page 76 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            gerarchiche. In seguito, il ministro della Guerra doveva inviare immediatamente
            sui luoghi del disastro, con l’ordine di mettersi a disposizione del ministro dei
            Lavori pubblici, il personale preventivamente designato per il servizio di pronto
            soccorso.
               Al comandante del corpo d’armata, nella cui circoscrizione si trovava il luogo
            colpito, spettava l’impianto di stazioni radiotelegrafiche mobili e di telefoni da
            campo al fine di stabilire un primo sollecito collegamento fra le zone danneggiate
            e il luogo ove sarebbe risieduto il ministro dei Lavori pubblici. Inoltre, sempre
            lo stesso comandante doveva inviare i rinforzi necessari, costituendo, all’occor-
            renza, «comandi di zona» che provvedevano, in base alle direttive del prefetto,
            all’organizzazione dei mezzi e dei servizi di soccorso fino a quando la direzione
            di questi non fosse stata assunta dal ministro dei Lavori pubblici; in seguito dove-
            vano operare in conformità agli ordini impartiti dal ministro.
               Gli ufficiali medici e le formazioni sanitarie militari dovevano inizialmente
             operare agli ordini dei comandanti militari locali; giunto sul posto il «dirigente
             dei servizi sanitari e profilattici», espressamente inviato dal Ministero dell’inter-
             no, passavano, per quanto rifletteva la parte tecnica del servizio, alle dipendenze
             del predetto funzionario, incaricato di coordinare le singole attività nell’opera di
             soccorso sanitario e profilattico.
               Spettava all’autorità militare provvedere al vettovagliamento delle popola-
             zioni delle località colpite dalla calamità, nella misura e per il tempo stabiliti
             dal ministro dei Lavori pubblici; effettuare, in caso di impossibilità delle risorse
             locali, il trasporto dei generi alimentari dal centro di rifornimento ai luoghi di
             consumo e la loro attribuzione; impiantare e far funzionare le cucine econo-
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             miche e i forni da pane ; fornire, sempre in caso di impossibilità delle risorse
             locali, i mezzi per lo scarico dalle linee ferroviarie, tranviarie, automobilistiche,
             marittime, fluviali e aeree di tutto il materiale di soccorso, salvataggio, assisten-
             za, ecc., che vi affluiva, nonché i mezzi per il carico e il successivo trasporto
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             per via ordinaria, nell’ambito della zona colpita, del materiale stesso . Oltre
             ai compiti sopra elencati la truppa poteva prestare, in caso di disastro, il suo
             concorso per il salvataggio e il soccorso della popolazione; la demolizione e il
             puntellamento dei fabbricati; la polizia mortuaria; la conservazione e il recupero
             di valori e di cose; l’attendamento, il ricovero provvisorio, la tutela igienica e
             l’assistenza della popolazione nonché l’allestimento di tende e di provvisorie



            24   In un secondo tempo tale incombenza poteva essere affidata ad altri enti provinciali, co-
               munali o di soccorso.
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                La gestione provvisoria dei materiali e mezzi forniti dall’amministrazione militare era tenu-
               ta dai comandi militari territoriali ai quali dovevano essere segnalate, da parte delle autorità
               mittenti, tutte le spedizioni che venivano eseguite in adesione alle richieste presentate.
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