Page 85 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                  85


               co ed emergeva il nuovo, e di notevole importanza, compito relativo al controllo
               dell’esecuzione degli ordini impartiti dal comandante. In sostanza, l’ordinamento
               del 1831, che pure aveva come obiettivo quello di delineare il Real corpo di Stato
               maggiore generale quale centro di studi e di lavori inerenti alla preparazione della
               guerra, non rappresentava un reale progresso delle disposizioni del 1814 e, anzi,
               nel precisare più nettamente i compiti dello Stato maggiore finiva, di fatto, con
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               il restringerli .
                  L’opera riformatrice intrapresa in Piemonte, a partire dal 1849, dal gen. La Mar-
               mora, non comportò l’effettiva modernizzazione del Real corpo di Stato maggiore.
                  Un provvedimento del 1850 assegnava all’organo la denominazione di Corpo
               reale di Stato maggiore (articolato sul Reparto topografico e sul Reparto militare)
               e mansioni attinenti agli studi sull’istruzione delle truppe e sulla mobilitazione;
               stabiliva, inoltre, la costituzione in tempo di guerra dello Stato maggiore centrale
               (capo di Stato maggiore, 12 ufficiali, 6 commissari e 6 sotto-commissari) e dello
               Stato maggiore di divisione (Corpo di Stato maggiore, 4 ufficiali del Corpo di
               Stato maggiore, 2 aiutanti di campo, comandanti della Cavalleria e dell’Artiglie-
               ria, un ufficiale del Genio e comandanti del Drappello guide e del Distaccamento
               Carabinieri). Le modifiche di maggiore spessore riguardavano la soppressione
               della carica di Quartiermastro generale e l’istituzione di quella del comandan-
               te del Corpo di Stato maggiore. Le funzioni attribuite al Corpo rimasero, nella
               sostanza, quelle del 1831: in tempo di pace, raccogliere notizie, specialmente
               topografiche e militari, opportune a fondare e a illustrare il sistema strategico
               dello Stato; in tempo di guerra, dirigere e secondare gli effetti delle operazioni e,
               di conseguenza, agevolare al capo dell’Armata il modo di conoscere e di prov-
               vedere ai bisogni della guerra e di mantenere in ordinata considerazione le varie
               parti dell’Armata stessa.
                  Con  ordine  del  giorno  del  16  lug.  1853,  n.  712,  firmato  dal  gen.  Enrico
               Morozzo della Rocca, allora comandante generale del Corpo reale di Stato mag-
               giore dell’Armata sarda, veniva sancita, a decorrere dal 1° agosto dello stesso
               anno, la nuova articolazione dell’ufficio centrale del Corpo, costituita dall’Uf-


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                  Una testimonianza autorevole delle limitazioni dei compiti attribuiti nel 1831 allo Stato
                  maggiore, ulteriormente ristretti dalla pratica, ci viene dal gen. Nicolas Charles Victor Ou-
                  dinot il quale sottolinea come gli ufficiali del Corpo di Stato maggiore dell’Armata sarda
                  fossero utilizzati, in tempo di pace, in attività relative alla produzione di carte topografiche
                  delle zone più interessanti dal punto di vista strategico, alla raccolta di notizie militari e
                  alla ricerca, nelle documentazioni italiane e straniere, di quanto potesse essere utile al ser-
                  vizio militare; affermazione che trova riscontro nella struttura stabilita per l’ufficio parti-
                  colare del Quartiermastro generale costituito, come già accennato, dall’Ufficio topografico
                  e dall’Ufficio generale. Cfr. n.C.v. oudinot, De l’Italie et de ses forces militaires, Paris,
                  Anselin-Levrault, 1835, p. 269.
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