Page 88 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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maggiore dell’Armata sarda fu oggetto di una serie di modifiche conseguenti alle
annessioni territoriali e, quindi, alla necessità di adeguarlo alla accresciuta mole
della Forza armata. Con r.d. del 24 gen. 1861 veniva approvato il Regolamento
sul riordinamento del Corpo di Stato maggiore che definiva il quadro degli uf-
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ficiali che lo componevano (compresi i criteri d’impiego e d’istruzione) e isti-
tuiva l’Ufficio superiore del Corpo di Stato maggiore, il Comitato consultivo di
Stato maggiore e la Scuola di applicazione di Stato maggiore.
L’Ufficio superiore del Corpo di Stato maggiore, parte integrante del Corpo e
organismo-guida del Regio esercito italiano, era retto da un generale, dipendeva
dal Ministero della guerra e aveva competenza in materia di lavori geodetici,
topografici, militari e di gestione della contabilità del Corpo di Stato maggiore.
La sua articolazione prevedeva l’Ufficio segreteria; l’Ufficio tecnico (già Ufficio
topografico, fusosi con quelli della Toscana e di Napoli), suddiviso in 1ª Sezione
geodetica, 2ª Sezione topografica e 3ª Sezione per le riproduzioni (incisione, li-
tografia, fotografia e legatura delle carte); l’Ufficio militare, composto dalla 1ª
Sezione militare e dalla 2ª Sezione archivio e biblioteca; l’Ufficio contabilità,
strutturato sulla 1ª Sezione contabilità del Corpo di Stato maggiore (contabilità
relativa al Corpo di Stato maggiore, al personale dell’Ufficio superiore e a tutte le
altre spese relative ai servizi del Corpo) e sulla 2ª Sezione contabilità degli uffi-
ciali generali (contabilità relativa agli ufficiali generali e altri non ascritti a nessun
Corpo); la Direzione della Scuola di applicazione del Corpo di Stato maggiore,
ente di formazione biennale, istituita per abilitare ufficiali delle varie armi allo
specifico servizio, composta da un direttore (colonnello o tenente colonnello), da
un vice direttore (maggiore) e da 4 professori ufficiali di Stato maggiore (capita-
ni), indirizzata a 40 ufficiali suddivisi, pariteticamente, in 2 corsi.
Relativamente all’impiego degli ufficiali di Stato maggiore veniva stabilito,
per i gradi da colonnello a capitano, il loro utilizzo quali capi di Stato maggio-
re dei corpi d’armata, delle divisioni attive e territoriali e quali addetti ai quar-
tieri generali dei corpi d’armata, delle divisioni e delle brigate attive; inoltre,
la quale SM ha assunto il titolo di re d’italia, il sottoscritto rende noto a tutte le autorità,
corpi ed uffici militari che d’ora in poi il Regio esercito dovrà prendere il nome di esercito
italiano, rimanendo abolita l’antica denominazione di Armata sarda». Cfr. intitolazione di
Esercito italiano al R. esercito (Segretariato generale - Gabinetto del ministro). Nota (N.
76) 4 maggio 1861, in «Giornale militare», (1861), dispensa 8ª, p. 295.
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Le unità assegnate al Corpo di Stato maggiore (che nell’Armata sarda ammontavano a 79
ufficiali e 19 assistenti) furono elevate, per le esigenze sia del tempo di pace che di guerra,
al numero di 210 (10 colonnelli, 20 tenenti colonnelli, 28 maggiori, 92 capitani e 60 tenen-
ti). La proporzione delle unità per grado era connessa agli incarichi di Stato maggiore nel
nuovo Esercito, passato dai 70.000 uomini dell’Armata sarda del 1859 ai 180.000 previsti
per un primo tempo e ai 312.000 indicati nei progetti di mobilitazione.

