Page 86 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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ficio geodetico e topografico e dall’Ufficio militare, da cui discende l’attuale
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Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Esercito .
Con la Breve istruzione sul servizio degli ufficiali del Corpo reale di Stato
maggiore in tempo di guerra, approvata da La Marmora nel 1855, allo Stato
maggiore venivano assegnate funzioni analoghe a quelle del passato, di natura
prettamente esecutiva più che organizzativa, lontane da quell’attività di colla-
borazione e di compartecipazione all’azione del comandante, già ben delineata,
ad esempio, nell’Esercito prussiano. Conseguenza di tale orientamento fu la
mancata creazione, fin dal tempo di pace, degli indispensabili organi di comando
e di controllo tattico; lacuna che venne pagata caramente nella guerra del 1866.
Nella disposizione del 1855 il servizio di Stato maggiore veniva suddiviso in
5 branche: servizio del Quartier generale, servizio di cancelleria, servizio presso
le truppe, servizio di missioni speciali e servizio segreto.
I compiti del servizio del Quartier generale erano quelli di preparare e stabilire
gli alloggiamenti per il personale del Quartier generale; individuare i luoghi di riu-
nione «del bagaglio, dei parchi e delle ambulanze»; provvedere al modo di «guar-
darsi» nel Quartier generale e sorvegliare l’ordine, la polizia e la sicurezza pub-
blica, per mezzo dell’Arma dei carabinieri reali; regolare il servizio delle guide,
delle scorte, delle salvaguardie, ecc.; fornire di guide, e quando occorreva, anche
di scorte, i convogli, i corrieri, le casse del tesoro, gli ufficiali, e altri; provvedere
alla rapida e facile comunicazione delle varie parti dell’Esercito fra di loro e di
ognuna con il comandante del Corpo; spedire le salvaguardie, salvacondotti, certi-
ficati, licenze e simili; ampliare le consegne dei posti principali; tenere, a norma del
regolamento per il servizio delle truppe in campagna, i registri delle salvaguardie.
Al servizio di cancelleria venivano attribuiti compiti concernenti la compila-
zione e diramazione degli ordini del giorno, delle relazioni, degli stati, specchi
o tabelle diverse, tavole di campagna; il carteggio ufficiale con il ministro della
Guerra, con il generale in capo, con i comandanti delle divisioni, dei corpi o
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delle fortezze, con l’Intendenza militare, con l’uditore generale di guerra , con
il direttore delle Poste, con il cassiere e con ogni capo di servizio militare e ci-
vile, nonché con le autorità locali militari e civili; il disegno, copia o riduzione
40 arChivio dell’uffiCio storiCo dello stato MaGGiore dell’eserCito, L 3. Studi particola-
ri, b. 301 (già 305), fasc. 1, s.fasc. 5. La copia anastatica dell’ordine del giorno del 1853 è
pubblicata in s. orlando, La regolamentazione della consultazione dei documenti custo-
diti negli archivi degli uffici storici delle Forze armate: d.p.r. 30 settembre 1963, n. 1409;
d.m. 1° giugno 1990, in «Bollettino dell’Archivio dell’Ufficio storico», I (2001), 1, p. 332.
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L’uditore generale di guerra era a capo dell’Uditorato generale di guerra, organo posto,
con la riforma del 1822, al vertice della giustizia militare. Su tali questioni si vedano, in
questo volume, le pp. 257-259.

