Page 87 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 87
delle carte o dei piani; la compilazione delle notizie, tratte dai giornali o per altro
mezzo, che potevano interessare l’Armata o il Paese; la compilazione del diario
storico-militare; la tenuta dei vari registri e la conservazione delle carte, libri e
tutto quanto formava il materiale dell’ufficio del Quartier generale; la ripartizione
del lavoro fra il personale comandate al servizio di cancelleria.
Il servizio presso le truppe doveva stabilire la posizione dell’Armata (in cam-
po, in alloggiamento e «al bivacco», ovvero in accampamento notturno all’a-
perto); provvedere al modo di «guardarsi nelle posizioni» e, di conseguenza, la
ricognizione dei siti in cui si dovevano collocare gli avamposti e costruire i trin-
ceramenti; condurre e dirigere le colonne e i distaccamenti (in marcia e nelle
fazioni) e i convogli importanti; adempiere al servizio di trincea in tempo d’asse-
dio; intervenire e sorvegliare alla distribuzione dei viveri, ma senza sovrapporsi
al servizio dell’Intendenza militare in guerra.
Il servizio di missioni speciali comprendeva una serie di incarichi particolari
che potevano essere affidati dal generale o dal capo di Stato maggiore a ufficia-
li del Corpo reale di Stato maggiore: segnare lungo le linee strategiche i punti
da custodire e da fortificare; individuare e stabilire le posizioni più importanti;
esplorare in riva ai fiumi, e simili, i guadi e i siti per la costruzione dei ponti di
comando con il Corpo dei pontieri; individuare i luoghi per la costruzione di
strade nuove, per riattare le antiche, per costruire argini, ponti, ecc.; eseguire
ricognizioni topografico-militari; visitare gli ospedali, le ambulanze, i magazzini,
e simili, se necessario; visitare i campi, gli alloggiamenti, le piazze da guerra,
ecc.; «levare i piani topografici»; «fare se occorre, il servizio di parlamentari al
nemico»; dirigere tutte le operazioni militari; recare ordini importanti.
Infine, al servizio segreto spettavano «le missioni segrete, le girate, il servizio
delle spie per esplorare i mezzi e la forza del nemico e la condizione politica di
provincie estere»; «le norme per trattative preliminari, armistizi, convenzioni e
simili da tenersi col nemico»; l’esonero dei prigionieri e disertori nemici e il
cambio dei primi; il carteggio confidenziale del comandante del Corpo reale di
Stato maggiore.
Nel 1859 veniva soppressa la carica di comandante del Corpo e il Comando
del Corpo veniva trasformato in Ufficio superiore del Corpo di Stato maggiore,
con compiti, sul modello dello Stato maggiore dell’Esercito francese, di natura
topografica e geodetica e limitati all’andamento burocratico degli uffici e alla
cartografia; compiti che rimasero in vigore fino al 1866.
Nell’ambito del riordinamento dell’Esercito italiano , il Real corpo di Stato
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L’atto di nascita dell’Esercito italiano è rappresentato dalla Nota n. 76 del ministro della
Guerra, Manfredo Fanti, datata 4 maggio 1861: «Vista la legge in data 17 marzo 1861, col-

