Page 93 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 93
L’edizione del 1892 delle Norme di servizio del Comando del Corpo di Stato
maggiore introduceva la seguente articolazione del Comando: Ufficio del capo
di Stato maggiore, con la Segreteria e con alle dipendenze la Scuola di guer-
ra; Reparto operazioni, composto dalla Segreteria, Ufficio Scacchiere orientale,
Ufficio Scacchiere occidentale, Ufficio Scacchiere meridionale, Sezione storico-
militare, Commissione per la viabilità e Istituto geografico militare; Reparto in-
tendenza, composto dall’Ufficio intendenza, Ufficio trasporti, Ufficio contabilità
e brigate ferrovieri.
Nel 1900 alcune delle attribuzioni fino ad allora riservate al ministro della
Guerra venivano devolute al capo di Stato maggiore, in particolare la condotta
degli accordi militari con le potenze della Triplice alleanza e la piena responsa-
bilità della stesura dei piani per la condotta delle operazioni da attuarsi durante e
dopo la radunata dell’Esercito.
Con ordine del giorno 28 mar. 1903, n. 6, il Comando del Corpo di Stato
maggiore veniva riorganizzato secondo la seguente articolazione che, sostanzial-
mente, rimase in vigore fino al 1915: Ufficio del capo di Stato maggiore, con
alle dipendenze la Scuola di guerra e composto dall’Ufficio segreteria, Ufficio
ordinamento e mobilitazione (operante nel 1915) e Ufficio istruzioni e mano-
vre (operante nel 1915); Reparto operazioni, composto dalla Segreteria, Ufficio
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Scacchiere orientale, Ufficio Scacchiere occidentale, Ufficio informazioni ,
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Le origini del servizio informazioni nell’ambito del Regio esercito risalivano al 1897
quando iniziò a funzionare, alle dipendenze del comandante in seconda del Corpo di Stato
maggiore, un organo centrale direttivo dell’attività informativa militare; in seguito veni-
va costituito un vero e proprio ufficio denominato Segreteria speciale «I» (informazioni)
che, nel 1906, passava alle dipendenze dell’Ufficio del capo di Stato maggiore dell’Eser-
cito mentre il comandante in seconda conservava le competenze in materia di approvazio-
ne delle spese fatte per le informazioni segrete. Cfr. o. MarChetti, Il Servizio informazio-
ni dell’Esercito italiano nella Grande guerra, Roma, Tipografia regionale, 1937; C. aMè,
Guerra segreta in Italia, 1940-1943, Roma, Gherardo Casini, 1954; Il Servizio informazio-
ni militare italiano dalla sua costituzione alla fine della Seconda guerra mondiale, Roma,
stato MaGGiore sifar, 1957; stato MaGGiore difesa, servizio inforMazioni forze arMa-
te, Il Servizio informazioni militari dalla sua costituzione alla 2ª guerra mondiale, Roma,
s.e. [Stato maggiore Difesa], 1967; a. viviani, I servizi segreti italiani (1815-1985), Ro-
ma, ADN-Kronos Libri, 1985; f. CaPPellano, L’Imperial regio esercito austro-ungarico
sul fronte italiano 1915-1918. Dai documenti del Servizio informazioni dell’Esercito ita-
liano, Rovereto, Museo storico italiano della guerra-Stato maggiore dell’Esercito, Ufficio
storico, 2002; a. Gionfrida, I servizi d’informazione militare italiani dalla Prima guer-
ra mondiale alla Guerra fredda: le fonti archivistiche dell’Ufficio storico, in «Bollettino
dell’Archivio dell’Ufficio storico», III (2003), 6, pp. 9-23; M.G. Pasqualini, Carte segrete
dell’Intelligence italiana, 1861-1918, con prefazione di a.M.l. Parisi, Roma, s.e. [Servi-
zio per le informazioni e la sicurezza militare], 2006 (ediz. fuori commercio); Storia dello

