Page 97 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                  97


               guerra per tutto quanto riguardava l’ordinamento e la mobilitazione; mantenere
               le relazioni con l’Intendenza generale per l’amministrazione dei territori conqui-
               stati, per la nomina dei governatori, per gli scambi di prigionieri e per i campi di
               concentramento dei prigionieri e degli stranieri trattenuti (con l’eventuale sup-
               porto del professore di diritto internazionale membro dell’Ufficio tecnico); con-
               correre con il Riparto disciplina per le questioni relative ai consigli di disciplina
               a carico dei generali e per le questioni relative alla giustizia militare interessanti
               i generali; redigere le istruzioni e le direttive concernenti le convenzioni militari,
               le tregue, gli armistizi, ecc., e trasmettere le conseguenti comunicazioni all’Inten-
               denza generale per la parte di suo interesse; trattare delle relazioni con gli eserciti
               alleati e con le missioni militari alleate eventualmente inviate per concordare
               le operazioni militari; trattare le relazioni con il nemico; studiare le modifiche
               alla formazione di guerra e sottoporre alla Segreteria del capo le conseguenti
               disposizioni esecutive; trattare le questioni relative al personale ufficiali generali
               e al personale ufficiale in genere, ad eccezione di quelle concernenti il personale
               di Stato maggiore e in servizio di Stato maggiore per il quale doveva richiedere
               eventuali dati e notizie all’Ufficio segreteria del Riparto operazioni; riassumere
               i dati sulle perdite, la situazione della forza delle truppe nazionali e la situazione
               dei prigionieri di guerra; mantenere le relazioni con i comandi dei corpi d’armata
               territoriali del Regno in materia di operazioni; mantenere le relazioni con le for-
               tezze e con i comandi, corpi, uffici e stabilimenti militari dell’Esercito italiano
               che si trovassero nel territorio dichiarato in stato di guerra.
                  All’Ufficio tecnico competevano lo studio e l’elaborazione di proposte per le
               decisioni tecniche in materia di fortificazioni, comunicazioni stradali, ferroviarie,
               telegrafiche e telefoniche, mezzi tecnici da impiegarsi da parte delle truppe, im-
               piego dei mezzi aerei e piazze prese dal nemico; le relazioni con la Regia marina
               per mezzo dell’ufficiale di Marina addetto al Comando supremo; la trattazione
               delle questioni riguardanti il diritto internazionale, le leggi e le usanze di guerra.
                  Il Gruppo degli ufficiali a disposizione che, in seguito, mutò la denominazio-
               ne in Gruppo missioni eserciti alleati, doveva recarsi nelle retrovie delle truppe
               operanti per acquisire informazioni sulla disciplina di marcia, sullo stato delle
               località di tappa, sul funzionamento dei magazzini, ecc.
                  Al Riparto operazioni vennero assegnati il compito di raccogliere quegli ele-
               menti (quali, ad esempio, dati sul terreno, sul nemico, sulla dislocazione delle
               forze nazionali e sullo spionaggio) che dovevano servire di base per le decisioni
               del capo di Stato maggiore dell’Esercito e dare disposizioni esecutive necessarie
               per la trasformazione in atti concreti delle decisioni del capo di Stato maggiore
               dell’Esercito. Era articolato in Ufficio segreteria, Ufficio affari vari, Ufficio ser-
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