Page 170 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
P. 170

170                   l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943

           necessità per far fronte a esigenze operative o di contro brigantaggio, le bande di capi, che
           sarebbero state create dagli organi politici per consentire a qualche capo di avere l’usuale
           seguito di armati, le bande locali, che gli organi politici avrebbero costituito per assolvere
           soprattutto a compiti di polizia municipale e locale. Di bande irregolari, in realtà, si era
           cominciato a parlare qualche mese prima, quando il comandante del II Corpo d’Arma-
           ta, generale Pietro Maravigna, aveva comunicato ai due comandi artiglieria del Tigrai, al
           comando del IV gruppo autotrainato e al XIV gruppo da posizione, che nella zona di
           giurisdizione del II Corpo erano state costituite 5 bande irregolari col compito di operare
           tra Gamò Dalilà, Enda Micael, Enticciò ed Axum. Nella comunicazione veniva chiarito
           che gli ufficiali assegnati alle bande non erano tenuti a seguirle durante le operazioni e che,
           di conseguenza, bisognava essere particolarmente cauti prima di sparare qualora si fossero
           incontrati indigeni armati . Nello specifico le bande erano quelle del balambaras Behelai
                                480
           Fanta, con ufficiale di collegamento il tenente Pellegrini, del Ghezei Aga, con il tenente
           Moret, del fitaurari Tesfà Joannes Brahanè, con il tenente Da Pozzo, di Ligg Toclù e del
           cagnasmac Trahaiè Bissent col tenente Memma. I loro compiti erano “la repressione del
           brigantaggio nelle zone di competenza, e la sorveglianza e sicurezza della zona stessa contro
           infiltrazioni di armati nemici” .
                                   481
              Due settimane prima un’altra circolare di Maravigna, indirizzata al comando della di-
           visione “Gavinana” e della III brigata eritrea, aveva meglio specificato ruoli e modalità
           d’azione . La banda di Ligg Toclù, operante nell’area di Axum, era posta alle dipendenze
                  482
           della III brigata eritrea, mentre alle dipendenze della divisione “Gavinana” erano la banda
           dell’Hasamò, dislocata nella zona Gamò Galilà, la banda irregolare di Tesfà Johannes a Za-
           miràt e quella di Behelai Fanta ad Enda Micael. I compiti affidati alle bande anticipavano
           quello che sarebbe stato il loro ruolo nel controllo dell’impero, dovevano infatti prendere
           contatto con l’avversario con azioni “rapide, elastiche, violente” e cercare sempre di impe-
           dirgli la fuga, sviluppare l’azione informativa, puntando anche alla cattura di messaggeri e
           staffette, e infine, ovviamente, “assicurare tranquillità e rispetto alla popolazione” e “repri-
           mere il brigantaggio”.
              Con l’avvenuta fondazione dell’impero, e con le nuove direttive emanate dalle autorità
           centrali, la costituzione delle bande dei capi e di quelle locali diventò prerogativa del Go-
           verno Generale-Ufficio Affari Politici. Le bande irregolari continuarono a essere utilizzate
           dove le circostanze militari lo esigevano e di loro così recitava la circolare 07900:
              -  “sono costituite dai comandi G.U. o dai comandi territoriali in seguito ad autoriz-
                 zazione preventiva dei governi interessati o di questo Stato Maggiore per quanto
                 riguarda piazza di Addis Abeba e settori esterni della capitale:
              -  assumono la denominazione di una regione o località, mai quella di notabili o capi


           480 Tel. n. 375, firmato gen. di brigata Manlio Terzari del 12 gennaio 1936, AUSSME, Fondo D-5, bu-
              sta 83, fascicolo 5. Sulla stessa linea anche il telegramma, presente nello stesso fondo, fascicolo 11, n.
              900 del 10 gennaio 1936, firmato Maravigna.
           481 Tel. n. 4633 dell’8 gennaio 1936, firmato Maravigna, AUSSME, Fondo D-5, busta 71.
           482 Tel. n. 2685 del 20 dicembre 1935 firmato Maravigna, AUSSME, Fondo D-5, busta 83.

                                                                          Capitolo seCondo
   165   166   167   168   169   170   171   172   173   174   175