Page 174 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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           il mantenimento delle bande doveva gravare sul bilancio civile, che i gregari delle bande
           irregolari potevano prelevare la razione di viveri a pagamento presso i magazzini di com-
           missariato solo quando non potevano rifornirsi in altro modo, cioè presso i mercati locali,
           che sarebbe stata fatta presente alla Direzione Superiore degli Affari Politici la disparità
           di trattamento tra le guardie residenziali e i gregari delle bande. La successiva circolare di
           Gariboldi chiariva ulteriormente il problema: i gregari delle bande di commissariato e resi-
           denziali avevano ottenuto un sensibile aumento dello stipendio, che non era avvenuto per
           quelli delle bande irregolari e la cosa era ingiusta perché gli irregolari avevano “funzioni e
           compiti operativi che sono riservati alle altre solo in casi eccezionali” . La disparità di trat-
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           tamento era evidenziata da quanto percepito giornalmente dai gregari delle bande irregolari
           operanti nel settore occidentale della ferrovia, 3 lire al giorno più la razione viveri, mentre
           le guardie semplici di residenza percepivano 5 lire, alle quali si aggiungeva una lira extra
           nei servizi fuori sede e la razione viveri “quando sono impiegate in operazioni di polizia” .
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           All’analisi dei fatti, era quindi auspicabile un immediato miglioramento.
              Due anni dopo, nel giugno del 1939, il viceré Amedeo d’Aosta, sulla base delle direttive
           per la riduzione di forze in AOI, ordinava di non reclutare più ascari, e di non costituire
           altre bande irregolari senza la sua esplicita autorizzazione e quella dello Stato Maggiore
           dell’Esercito . Se l’organico poteva essere anche poco numeroso , soprattutto nel caso
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           delle bande locali, impiegate prevalentemente in ordine pubblico e composte di solito da
           una cinquantina di uomini, per le bande impegnate in operazioni di grande polizia colo-
           niale i numeri erano molto più consistenti. La banda del lago Haik, ad esempio, contava
           900 effettivi di truppa con 2 soli ufficiali e quella Chiarini 1.200 uomini con 4 ufficiali. Ad
           esse si aggiungevano i “gruppi bande”, come il Rolle, operante nello Scioa, che il 1° gennaio
           1939 aveva un organico di 15 ufficiali e 2.000 uomini di truppa, il Farello con 7 ufficiali e
           1.447 uomini , mentre nel Galla e Sidama il 1° gruppo bande Dubat aveva 1.706 uomini
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           e 14 ufficiali. Ancora nel 1939, dopo più di due anni di operazioni di controguerriglia, gli
           organici delle bande erano di tutto rispetto: nei cinque governi dello Scioa, dell’Eritrea,
           dell’Harar, del Galla e Sidama e della Somalia, 286 ufficiali inquadravano 39.293 uomini,
           quasi tutti indigeni , così divisi:
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              -  Scioa: 5 gruppi bande per un totale di 8.249 uomini, mentre 30 erano le bande
                 regolari e irregolari autonome con altri 5.004 uomini,
              -  Eritrea: 4 bande con 1.216 uomini,


           488 Tel. n. 27480 del 29 settembre 1937, AUSSME, Fondo D-6, DS 68.
           489 Ibidem.
           490 Prime riduzioni di forza, tel. n. 00303960 del 5 giugno 1939, AUSSME, Fondo N-11, busta 4104.
           491 Si veda in questo senso, ad esempio, il decreto emesso dal Governo Galla e Sidama il 30 dicembre
              1936 e pubblicato sul “Giornale Ufficiale Governo Generale AOI” del 1 febbraio 1937, “Norme per
              l’assunzione di gregari residenziali presso i commissariati, le residenze e le vice residenze”, Art.1.
           492 Nel dicembre 1936 la Banda Farello, attiva nelle operazioni contro Uonduossen Cassa, contava circa
              600 uomini. Nel 1937 era salita a circa un migliaio.
           493 Gruppi e bande. Dislocazione e forza al 1° gennaio 1939, AUSSME, Fondo L-14, busta 112.

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