Page 190 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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190 l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943
Era un fatto ben noto che, soprattutto nei primi tempi, ci fossero stati problemi nei
rapporti con la popolazione: il comportamento di Graziani, soprattutto dopo l’attenta-
to subito , pienamente avallato da Mussolini e Lessona, non solo non aveva sortito gli
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effetti desiderati, ma aveva esacerbato gli animi. Dopo la guerra italo-etiopica, molti dei
589 Anche di questo non mancano le testimonianze, in un telegramma del luglio del 1937 ad esempio si
legge: “Giorno 19 in villaggio Boro, presso lago Kaik, fitaurari capo paese, riunita popolazione, cri-
ticava pubblicamente operato Governo Italiano circa incendio alcuni tucul. Disposto suo arresto, fi-
taurari opponeva resistenza e faceva uso armi da fuoco senza conseguenze. Nel conflitto rimaneva uc-
ciso insieme ad altro indigeno non identificato che erasi schierato da sua parte. Residente proceduto
arresto familiari et incendio loro tucul” (tel. n. 14215 del 24 luglio 1937, AUSSME, Fondo D-6, DS
63). E ancora, in un telegramma indirizzato a Pirzio Biroli: “Da comunicazioni E.V. rilevo persisten-
za nell’azione di rigore contro responsabili comunque di sobillazione, incitamento alla ribellione, atti
rapina, uccisioni et resistenza al disarmo che si andavano verificando con frequenza nel suo territorio.
Mi compiaccio vivamente con E.V. et suoi collaboratori sicuro che opera sarà condotta sino in fondo”
(tel. n. 36889 del 26 luglio 1937, AUSSME, Fondo D-6, DS 63).
Capitolo seCondo