Page 280 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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                            AUSSME. Rastrellamento di zone boscose in Croazia

           glie. Anche la Dalmazia, così, sia pure molto più tardi e in modo più graduale, fu travolta
           dal vortice delle violenze che insanguinavano la ex-Jugoslavia. A determinarlo contribui-
           rono le trame del governo croato che mirava a una modifica delle nuove frontiere a favore
           dello Stato Indipendente Croato, la propaganda svolta da agenti provocatori per conto dei
           tedeschi, che speravano di riuscire così a trovare dei pretesti per intervenire, propaganda
           che, al pari degli intrighi del Governo croato, le autorità italiane in Dalmazia, civili e mi-
           litari, cercavano di sventare e neutralizzare, spesso di propria iniziativa e in contrasto con
           le direttive di Roma, e infine le ripercussioni delle lotte tra ustascia e cetnici, croati e serbi,
           cattolici e ortodossi e la reazione di taluni ambienti slavi a provvedimenti di stampo fascista
           del governo della Dalmazia.
              Alla lunga, l’invadenza delle autorità del governatorato che miravano a fascistizzare ed
           italianizzare la società dalmata, rimuovendo ogni riferimento culturale e politico della mag-
           gioranza della popolazione di etnia croata, ebbe come conseguenza l’accendersi dell’irre-
           dentismo che vide accostarsi all’atavico pericolo serbo, quello italiano . Bastianini fu pro-
                                                                   778
           motore dell’estensione in toto alla Dalmazia italiana delle istituzioni fasciste, con l’obiettivo
           di allineare struttura e funzionamento delle tre province a quello delle altre province del
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           Regno . Come in Slovenia, si ebbe l’applicazione dello statuto e delle leggi fondamentali

           778 Indispettì la popolazione locale il tentativo di rimuovere il passato asburgico e jugoslavo attraverso il
              cambiamento dei toponimi geografici, la distruzione di monumenti storici, la cancellazione di ogni
              richiamo alle istituzioni dei precedenti regimi.
           779 davide rodoGno, Il nuovo ordine mediterraneo. Le politiche di occupazione dell’Italia fascista in Europa

                                                                            Capitolo terzo
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