Page 299 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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La 2 armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943) 299
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AUSSME. Banda di cetnici delle M.V.A.C. al servizio degli italiani
morali, di ridurre il personale addetto alla sorveglianza delle linee ferroviarie, telegrafiche,
telefoniche e delle opere d’arte, in ragione della scarsità di effettivi e della necessità di ri-
sparmiare la truppa il più possibile . In dicembre, poi, si decise di abolire la maggior parte
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dei posti CC.RR. isolati, ampliando la circoscrizione territoriale dei rimanenti.
Sulla base delle prime limitate operazioni di rastrellamento, il comando della divisione
“Granatieri di Sardegna” emanò alcune sintetiche direttive per l’addestramento dei reparti
all’attività di controguerriglia: “Essa non richiede unità speciali, ma speciale è la forma di
lotta, condotta da piccole unità leggere, capaci di agire di giorno e di notte, col sole o con la
tormenta, addestrata a sfruttare ogni forma di terreno per comparire e scomparire, scindersi
e riunirsi, circondare ed assaltare in maniera incisiva. E’ un giuoco di abilità e di astuzia.” I
ribelli sloveni avevano dalla loro un vantaggio evidente: sapevano fare la guerriglia, fomen-
tando l’odio contro gli italiani anche con notizie false. Avevano inoltre un efficace servizio
informazioni e potevano muoversi a loro agio grazie all’appoggio della popolazione e alla
conoscenza dei luoghi, oltre al fatto di vestire abiti civili . Per fronteggiare un nemico
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818 Verbale della riunione che ha avuto luogo presso l’Alto Commissario il giorno 7 novembre 1941, cit. Ro-
botti ordinò di: “Evitare i rastrellamenti nelle vaste zone e nei boschi. A meno che non si tratti di cir-
condare un paese per perquisirlo allo scopo di scovare individui o materiale. Tale ricerca delle bande,
il cosiddetto rastrellamento a catena si risolve solo in una perdita di prestigio per le truppe che lo pra-
ticano, in quanto il terreno asperrimo e boscoso spezza la catena, e, in ogni caso, al primo avviso di
confidente e di vedette, i banditi assumono l’aspetto pacifico e legale del rurale”.
819 Robotti nelle sue circolari insisteva spesso sulla necessità di una vigorosa azione morale diretta sulle
truppe per spronarle ad agire con determinazione ed in modo spietato contro i partigiani. La lotta di
controguerriglia, piena di insidie e sacrifici, imponeva un elevato spirito combattivo e volontà di pre-
valere in tutti i militari per contrapporsi agli insorti che risultavano animati da forti motivazioni ispi-

