Page 307 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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                           La 2  armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943)  307
                 Nel marzo del 1942 fu emanato un bando che proibiva il possesso di apparecchi radio,
              mentre il 24 aprile un altro bando concesse all’autorità occupante la facoltà di esercitare
              rappresaglie sui partigiani detenuti ogni qual volta si fossero verificati delitti dei quali non
              fosse stato possibile arrestare i colpevoli. Per ogni sloveno o italiano ucciso, ferito o se-
              questrato dai ribelli, trascorse 48 ore senza che fossero stati scoperti i colpevoli, avrebbero
              dovuto essere fucilati rispettivamente uno o due detenuti, prescelti tra quelli accusati di
              attività terroristica . Il 6 maggio venne emanato un nuovo bando che, inasprendo i con-
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              tenuti di quello del 6 aprile, non prevedeva un limite alle fucilazioni per rappresaglia, che
              potevano riguardare anche i favoreggiatori.
                 Di fronte all’aggravarsi della situazione, il governo italiano si affidò ancor più ai militari,
              disponendo il passaggio alle dipendenze dei comandi del Regio Esercito di tutte le forze di
              polizia e la sostituzione del questore di Lubiana. In giugno, così, l’organizzazione del Corpo
              degli agenti di Pubblica Sicurezza di Lubiana fu rivista, dando vita alla Divisione speciale
              di polizia di Lubiana articolata in 4 compagnie con una forza complessiva di oltre 800 uo-
              mini. La 4ª Compagnia mobile, destinata a rastrellamenti e operazioni di controguerriglia,
              era dotata di mitragliatrici, motocarrozzette, carri armati leggeri e autoblindo .
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                 Il “Fronte di liberazione”, intanto, da una parte continuava a eliminare inesorabilmente
              quegli sloveni che si opponevano alla sua azione, dall’altra animava, alimentava e dirigeva il
              movimento insurrezionale nel territorio della Slovenia occupata con l’obiettivo di interes-
              sare anche la Venezia Giulia. L’O.F. si teneva in contatto con gli analoghi movimenti della
              Serbia e della Croazia, costituiva bande amate e squadre di terroristi, organizzava aggressio-
              ni, attentati, atti di sabotaggio, raccoglieva denaro, armi, munizioni, indumenti, vettova-
              glie. Tra le sue iniziative ci furono la creazione di un tribunale clandestino, le cui sentenze
              venivano immediatamente e ferocemente eseguite, per punire i delatori, l’imposizione di
              un’imposta nazionale e di un prestito obbligatorio basato sul reddito, la pubblicazione di
              un settimanale, venduto clandestinamente ma in abbonamento, che diffondeva gli atti uffi-
              ciali del comitato esecutivo, riportava le sentenze del tribunale, esaltava le gesta delle bande,
              conduceva una campagna di diffamazione e di propaganda anti-italiana. Il centro direttivo
              e il cervello coordinatore del movimento erano a Lubiana, città che forniva i quadri e i


                 ben lungi dall’essere sulla strada della definizione, ma è sempre in altissimo mare e non si vede come
                 sarà possibile spingerla alla meta desiderata. […] A Roma non si è assolutamente entrati nell’ordine
                 di idee di sostituire, nemmeno nel futuro, l’elemento direttivo delle ferrovie” (Foglio n. 02/8617 in
                 data 9 settembre 1942, Sostituzione personale sloveno, comando XI Corpo d’Armata – Ufficio Opera-
                 zioni).
              826 Gli individui che vennero fucilati a titolo di rappresaglia, anche se non colpevoli dello specifico reato,
                 erano per lo più accusati di reati che avrebbero comportato in ogni caso la pena di morte. Nell’ottobre
                 del 1942 Robotti scrisse in una direttiva alle truppe: “E’ da ricordare che in Slovenia, finora le rap-
                 presaglie, a salvaguardia stessa della popolazione onesta, contro gli efferati delitti dei briganti comu-
                 nisti dell’O.F., hanno avuto luogo su elementi colpevoli di attività terroristica e appartenenti all’O.F.
                 (e quasi tutti, anzi, già incarcerati per tali risultanze) e mai su ostaggi propriamente detti, cioè su ele-
                 menti immuni di accusa”.
              827 Le altre compagnie erano la 1ª agenti sloveni, la 2ª territoriale, la 3ª speciale, con torpedoni e gruppo
                 cinofilo.
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