Page 311 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
P. 311

a
                           La 2  armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943)  311
                     AUSSME. Opuscolo di
              propaganda comunista slovena






                 Il movimento cattolico
              sloveno, che avrebbe potuto
              frenare lo  sviluppo  della  resi-
              stenza comunista, era messo in
              difficoltà dal fatto che questa
              era presentata come lotta di
              liberazione,  un  tema  che  rac-
              coglieva il consenso di ampi
              strati della popolazione. Il
              movimento, tradizionalmente
              conservatore, cercò comunque
              di contrastare il dilagare del co-
              munismo,  appoggiandosi  agli
              italiani e collaborando alla co-
              stituzione di formazioni volon-
              tarie incaricate di proteggere i
              villaggi dalle infiltrazioni parti-
              giane. Fautore di una politica
              filo-italiana fu soprattutto il
              battagliero vescovo di Lubiana Gregorij Rozman, schierato su posizioni ultra-conservatrici,
              che vedeva nelle truppe italiane un argine contro il comunismo e una garanzia per la salva-
              guardia delle tradizioni cattoliche.
                 I contrasti in seno al movimento di resistenza sloveno furono ben descritti dal servizio
              informazioni nel febbraio 1942, segnalando la scissione avvenuta in seno all’O.F. con l’al-
              lontanamento di nazionalisti, clericali, democratici e indipendenti. L’acquiescenza verso
              l’occupante, che spesso si configurò come vera e propria collaborazione senza riscontro in
              altre regioni della Jugoslavia, fu oggetto di particolare attenzione da parte dei partigiani
              che cercarono in tutti i modi di spezzare questi legami e impedire agli italiani di incrinare
              la compattezza del fronte resistenziale mettendo uno contro l’altro i movimenti politici
              sloveni. A tal fine vennero eliminati, con l’accusa di tradimento, alcuni tra gli esponenti
              più in vista della dissidenza; la dimostrazione della spaccatura verificatasi nella compagine
              dell’O.F. fu l’assassinio dell’industriale August Prapotnik, il 20 febbraio 1942. Presidente
              dell’Associazione degli Industriali di Lubiana, già finanziatore dell’O.F. e fondatore del


                 Ufficio Operazioni. Agli internamenti eseguiti dalle autorità militari andavano aggiunti i provvedi-
                 menti di confino e di internamento degli organi di polizia, facenti capo al Ministero dell’Interno che
                 disponeva di una propria organizzazione di campi di concentramento all’interno del Regno.
   306   307   308   309   310   311   312   313   314   315   316