Page 451 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca 451
cidente che “poteva e doveva essere evitato se le truppe avessero esposto subito i propri teli
da segnalazione per indicare le posizioni da esse raggiunte” 1016 .
Per quanto riguarda il materiale di volo, all’inizio dell’estate i bimotori Ca.314 equi-
paggiavano ormai 4 squadriglie (113ª, 119ª, 121ª, 128ª) rimpiazzando progressivamente
i Ca.311 e dando nel complesso buona prova. Sugli impervi terreni della Dalmazia e della
Bosnia l’impiego efficace delle mitragliatrici montate in caccia richiedeva però profili di
attacco in picchiata ai quali gli equipaggi non erano ancora addestrati e per aumentare
il carico di bombe, data la relativa vicinanza degli obiettivi da battere, fu presa in consi-
derazione la possibilità di eliminare il serbatoio supplementare, che del resto aumentava
l’autonomia del velivolo di non più di 40 minuti. Inoltre, nella seconda metà di giugno,
22 piloti dei tre aeroraggruppamenti iniziarono l’addestramento al volo notturno, sia pure
con luce lunare, per ampliare la finestra d’intervento e in prospettiva permettere non solo
di battere con continuità località di raccolta e centri logistici, ma anche di interferire con
gli aviolanci alleati utilizzando come guida le segnalazioni luminose usate dai velivoli bri-
1016 Comando 2ª Armata, Ufficio Operazioni, Cooperazione aero-terrestre, tel. n. 12601 del 28 luglio
1943, AUSSME, Fondo M-3, busta 326.
Bombardiere bimotore FIAT BR.20M della 243 squadriglia BT, uno dei reparti
a
che operò sui Balcani tra il 1941 ed il 1943. Oltre ai reparti da bombardamento
i BR.20 equipaggiarono progressivamente anche i reparti da osservazione
aerea, affiancando i bimotori Caproni. (g.c. Giorgio Apostolo)

