Page 447 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca 447
casi di particolare urgenza al comando dell’XI Corpo d’Armata per Lubiana, della divisione
“Zara” per Zemonico e dell’aeroporto di Mostar. Gli aerorifornitori, con un peso massimo
compreso tra i 50 e i 55 kg, e un ingombro massimo di cm 60x50x60, offrivano la pos-
sibilità di diverse configurazioni di carico potendo contenere, in alternativa, 9 bombe da
mortaio da 81 mm, 72 bombe da mortaio da 45 mm, 24 proietti da 37 mm, 12 proietti
da 47 mm, 4 proietti da 75 mm, 2 proietti da 100 mm, 6 caricatori per mitragliera da 20
mm, 72 caricatori da 20 colpi per fucile mitragliatore, 1.050 proiettili per mitragliatrice
calibro 8 mm, un fucile mitragliatore con 500 proiettili, 6 moschetti mod. 91 con 12 kg di
cartucce oppure ancora 34,5 litri di benzina in 12 recipienti o 29 litri di acqua in 10 reci-
pienti. I posti di raccolta dovevano essere allestiti in terreno pianeggiante, delle dimensioni
di 300 metri per 400 e con fondo soffice, privo di vegetazione d’alto fusto e senza ostacoli
nelle vicinanze che potessero impedire il velivolo di abbassarsi gradatamente fino alla quota
di lancio. Il segnale identificativo era una croce con le braccia costituite da 2-3 teli indivi-
duali sistemata al centro dello spiazzo insieme agli artifizi fumogeni che davano al pilota
la direzione del vento, mentre ai margini del terreno doveva essere collocato il segnale di
identificazione del reparto da rifornire. Il lancio era di massima effettuato controvento, e
l’ufficiale addetto al posto di raccolta doveva inviare subito coppie di uomini a recuperare
gli aerorifornitori.
Il numero dei velivoli colpiti toccò nell’aprile del 1943 il picco di 65, tutti meno uno
appartenenti alle squadriglie di Zara e di Mostar, e andò perduto un CR.42, abbattuto il
29 durante un’azione di mitragliamento nei pressi di Kljuni con la morte del pilota. Sempre
in aprile altri tre aviatori furono feriti dal tiro contraereo e il giorno 24, in un incidente
di volo in Emilia, rimase ucciso il generale di brigata aerea Mario Piccini, organizzatore e
animatore dell’aviazione della Slovenia e Dalmazia. Mentre si completava la sistemazione
difensiva degli aeroporti, il 16 aprile lo schieramento dei reparti era stato ancora una volta
modificato con il trasferimento a Lubiana del comando di aeroraggruppamento di Altura
di Pola e della 113ª squadriglia.
In maggio l’attività aerea si ridusse in modo significativo, con 483 sortite e 743 ore di
volo, mentre, con il diminuire dell’intensità dei combattimenti, cresceva la percentuale
delle missioni di ricognizione, salita al 36 per cento, e calava quella delle missioni a carat-
tere offensivo, scesa al 54 per cento; il restante 10 per cento fu impegnato dalle missioni
di rifornimento a favore del presidio croato di Gospic, su cui furono lanciate 19 tonnellate
di viveri e munizioni per 110.000 proiettili di fucile 1008 . Nello stesso settore le squadri-
glie di Zara appoggiarono le operazioni controffensive condotte dalle truppe del V Corpo
d’Armata e da quelle croate che portarono alla riconquista di Passo Vrata e alla liberazione
del suo presidio, e sempre le stesse squadriglie intervennero nelle azioni di rastrellamento
condotte dal XVIII Corpo d’Armata tra Spalato, Almissa, Traù e Sebenico, dalla divisione
“Zara” per la normalizzazione delle isole e dal presidio di Knin in cooperazione con bande
M.V.A.C. nella zona Velika Popina-Tiskovac-Plavno. Nella seconda metà del mese il centro
1008 Comando Aviazione Slovenia-Dalmazia, Relazione sulle operazioni belliche aeree svoltesi in coopera-
zione con le truppe del Comando della 2ª Armata dal 1° al 31 maggio 1943-XXI, AUSSMA.

