Page 583 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 583
Terminata l’ultima resistenza dell’Asse in Africa, i tedeschi si preoccuparono notevol-
mente di un possibile sbarco aeronavale alleato in Grecia e vi fecero affluire notevoli rin-
forzi. Le forze italiane, che già faticavano non poco a tenere a freno i ribelli, non erano
ritenute assolutamente in grado, per carente dotazione di mezzi e scarsità di organici, di
affrontare le truppe anglo-americane: “Unità corazzate tedesche sfilano in questi giorni a
Salonicco dirette specialmente nel Peloponneso e nei punti più nevralgici della Macedonia
e della Grecia. […] I comandi tedeschi ritengono molto attendibile un tentativo di sbarco
anglo-americano nelle coste dell’Epiro dove i nemici sarebbero facilitati dalle forze irrego-
lari del gen. Zervas dislocate nella regione dell’Arta e del Pindo. Di qui l’urgente necessità
di rastrellare il territorio infestato e controllato dai ribelli, compito che le nostre truppe non
riescono ad assolvere con successo date le difficoltà topografiche del terreno, la resistenza e
l’elasticità delle forze avversarie e l’insufficienza degli effettivi impegnati nell’azione. […]
Le nostre possibilità di fronteggiare la situazione (incluso uno sbarco alleato, n.d.r.) sono
molto limitate data la scarsezza di uomini e di mezzi: le divisioni di cui dispone il gen.
Vecchiarelli sono poco efficienti di organici e di preparazione” . Giunsero, così, nei set-
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tori dell’11ª Armata nuove divisioni e reparti da fortezza tedeschi che si stanziarono anche
nelle isole di Cefalonia, Zante e nel Peloponneso, suscitando la contrarietà del Comando
Supremo che osservò come: “la dislocazione delle divisioni germaniche in Grecia produca
un frammischiamento delle unità tedesche e italiane e sia informata al concetto di avere le
grandi unità italiane in difesa costiera e le tedesche in appoggio alla difesa stessa” . Il 1°
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luglio 1943 l’11ª Armata era così costituita: III Corpo d’Armata con divisioni “Brennero”,
“Pinerolo” e “Forlì”; VIII Corpo d’Armata con divisioni “Piemonte” e “Cagliari”; XXVI
Corpo d’Armata con divisioni “Modena”, “Acqui” e “Casale” . In considerazione delle
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difficoltà di rifornimento delle truppe e dell’arrivo di sempre maggiori forze tedesche in
Grecia, il comando del Gruppo Armate Est mise in atto un progetto di ripiegamento del-
l’11ª Armata dalla Grecia orientale, anche al fine di raggruppare le forze disponibili nelle
regioni confinanti con l’Albania. Il piano prevedeva di conservare solo la Grecia occidentale
e lasciare il resto alla Germania, grosso modo dalla linea del Pindo fino circa a Lepanto,
dal golfo di Patrasso e dal canale di Zante . Il Gruppo Armate Est propose, senza fortuna,
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il recupero della divisione “Cuneo” dai presidi insulari egei delle Sporadi e Cicladi, al fine
485 Foglio n. 59/13 in data 20 giugno 1943, Notizie dalla Grecia, Comando Supremo – Ufficio Opera-
zioni Esercito.
486 Foglio n. 23067/op. in data 22 giugno 1943, Impiego delle truppe germaniche nei Balcani. Comando
unico in Grecia, Comando Supremo – I Reparto. Per quanto riguarda la dipendenza delle grandi uni-
tà, il Comando Supremo ritenne preferibile una netta ripartizione di settori, di comandi e di respon-
sabilità.
487 Dal comando d’armata dipendevano direttamente anche la divisione “Siena” e la LI brigata di stanza
a Creta. In agosto fu disposto il rimpatrio di tre battaglioni CC.RR. (VI, VIII e XXI).
488 Alle dipendenze dei tedeschi in Grecia orientale e nel Peloponneso avrebbe dovuto restare l’VIII Cor-
po d’Armata, oltre al 3° reggimento Granatieri di stanza ad Atene con compiti di rappresentanza (fo-
glio n. 1133/op. in data 14 luglio 1943, Situazione negli scacchieri di giurisdizione del Gruppo Armate
Est, comando Gruppo Armate Est - Ufficio Operazioni).

