Page 581 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 581
grandi arterie di comunicazione e la sicurezza delle basi. Le operazioni più importanti fu-
rono: quella mirante a sbloc care la rotabile Tymavos-Elassona, svolta da truppe tedesche col
concorso del gruppo camice nere “L’Aquila” del III Corpo d’Armata italiano; quella con-
dotta al fine di disperdere ammassamenti di guerriglieri segnalati nelle montagne a sud est
di Patrasso, eseguita da truppe tedesche con l’appoggio di quattro battaglioni italiani; quel-
la eseguita da reparti dipendenti dalla divisione “Pinerolo” per distrug gere forti bande di
insorti che, alla fine di agosto, avevano ripetutamente attacca to il presidio italiano di
Almyros ; quella in corso all’atto dell’armistizio per dar respiro alla regione di Janina,
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condotta da una divisione Alpenjäger tedesca col sostegno del 2° gruppo alpini “Valle” .
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Ridottisi i rastrellamenti ad ampio raggio, la principale attività delle truppe italiane diven-
ne la protezione delle opere d’arte sulle principali linee di comunicazione: “Venne ordinato
di occupare con presidi fissi, sistemati in piccole opere alla prova dei mezzi di offesa dei
guerriglieri, quelle operativamente più importanti; per le altre, allo scopo di assicurare so-
prattutto la manovra delle riserve, si prescriveva di predisporne senz’altro l’aggiramento, in
modo da ridurre od annullare le conseguenze delle interruzioni che costituivano una delle
principali attività dei ribelli, evidentemente avioriforniti ed indirizzati dall’avversario [in-
glese, n.d.r.]. Frattanto i reparti si erano organizzati nelle sedi ed avevano preso l’abitudine
di assumere in movimento disposizioni atte a prevenire sorprese ed a prontamente reagire,
con l’ausilio, occorrendo, di rinforzi predesignati o comunque a portata. Azioni minori di
questo tipo, o di sblocco e ripristino di comunicazioni interrotte, erano particolarmente
frequenti in Tessaglia ed in Epiro. Negli ultimi tempi se ne ebbero in Peloponneso, con ri-
sultati non sempre soddisfacenti, data la novità del fenomeno per le truppe di quella
regione” . Nell’ultimo periodo dell’occupazione i guerriglieri erano calcolati in circa 25-
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30.000, di cui due terzi a tinta comunista, il resto nazionalista. Essi agivano prin cipalmente
attorno al massiccio del Pindo, da loro strettamente controllato, e in genere attorno alle
alture periferiche della Tessaglia; nel Peloponneso non opera vano più di 2000 partigiani
organizzati. L’armamento e l’equipaggiamento delle bande erano andati progressivamente
migliorando; nel 1943 tutte le formazioni disponevano di armi moderne e stazioni radio
ricetrasmittenti mediante le quali gli organi direttivi si tenevano in collegamento fra loro e
con le centrali all’estero del servizio informazioni britannico . La pericolosità delle bande
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era soprattutto nei metodi di combattimento, per i quali un gruppo di pacifici pastori si
rivelava di colpo come elemento di un’imboscata predisposta, e nella larga disponibilità di
478 Verso la fine di agosto il presidio di Almyros, nella Tessaglia meridionale, composto da un battaglione
e da due batterie d’artiglieria, fu attaccato per tre notti in una settimana da forti bande di guerriglie-
ri, contro le quali si difese bravamente meritandosi l’encomio del comando dell’11 Armata. Le forze
a
attaccanti, formate da circa 2.000 ribelli, subirono circa 200 perdite tra morti e feriti.
479 All’inizio di luglio gli alpini avevano avuto 34 perdite, tra cui il ferimento del comandante del batta-
glione “Val Leogra”. Altre due compagnie italiane furono distrutte il 27 ed il 30 luglio nell’attacco ad
autocolonne.
480 Relazione del gen. Vecchiarelli, cit.
481 Cfr. foglio n. 025244 in data 26 febbraio 1943, Relazione mensile sulla situazione politico militare, Co-
mando Superiore FF.AA. Grecia - Ufficio Operazioni.

