Page 577 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 577
In estate si intensificò l’offesa aerea e navale britannica contro il traffico marittimo co-
stiero dell’Asse e contro le infrastrutture logistiche quali porti, aeroporti e linee ferroviarie
della Grecia, quale azione diversiva in previsione delle operazioni di sbarco aeronavale in
Sicilia . L’azione aeronavale alleata, in unione ai sabotaggi alla linee ferroviarie ed al con-
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trollo da parte degli insorti delle comunicazioni viarie con l’Albania, stava portando allo
strangolamento logistico dell’11ª Armata, che, nel luglio 1943, aveva visto ridursi le riserve
alimentari a due mesi e la totale mancanza di scorte viveri per la popolazione, che era rifor-
nita dalla Croce Rossa internazionale . La ribellione era alimentata anche dalla grave crisi
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economica che attanagliava il paese e che veniva interamente imputata dalla popolazione
al regime di occupazione: “La situazione economica è realmente grave e le difficoltà di vita
enormi; le classi impiegatizie e dei lavoratori percepiscono stipendi e salari assolutamente
inadeguati e sproporzionati ai bisogni dell’esistenza; l’affarismo ed il mercato nero impera-
no nella piazza talché solo chi ha molte disponibilità finanziarie può procurarsi le derrate
che sono invece inaccessibili alle classi meno abbienti; tutto l’apparecchio amministrativo
ellenico risente dell’inflazione monetaria ma anche del disordine e della corruzione che
regnano ovunque” . Ad aggravare la situazione intervenne il 9 luglio la notizia dell’entrata
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in Macedonia di una divisione bulgara, che produsse enorme impressione e sconcerto tra
l’opinione pubblica greca.
Secondo gli accordi italo-tedeschi del maggio 1941, la difesa della zona di occu pazione
italiana da attacchi esterni e da insidie interne era stata interamente de voluta alle Forze
Armate italiane, che in merito ricevevano direttive dalle proprie autorità centrali. Sempre
secondo tali accordi il coordinamento dell’attività ope rativa dell’Asse in Grecia era stato
attribuito al Comando Superiore del Sud-Est (Ob.S.O.) con sede a Salonicco. Fino a quan-
do la situazione strategica generale non destò preoccupazioni, i tedeschi lasciarono volen-
novra.
467 Promemoria n. S.I.M./1/C/1741/SM in data 5 luglio 1943, Grecia – Sviluppi del movimento insurre-
zionale in relazione a possibili orientamenti operativi britannici, Comando Supremo – S.I.M.
468 In merito alle comunicazioni, erano “da considerarsi: aleatorie quelle della ferrovia Salonicco-Atene,
che ha subito in questi ultimi giorni gravissimi danni che ne riducono notevolmente la potenzialità
giornaliera e che non potranno essere completamente ripristinate prima di un paio di mesi; non sicu-
re quelle per i canali delle isole Jonie; non completamente sicura la navigazione nell’Adriatico fra l’I-
talia e il Montenegro, l’Albania, la Grecia e le isole dell’Egeo; non attuabili, senza operazioni di gran-
de polizia, le comunicazioni per via ordinaria tra l’Albania meridionale e l’Epiro” (foglio n. 691/op.
in data 30 giugno 1943, Situazione in Albania, Grecia ed Egeo, comando gruppo armate est – ufficio
operazioni).
469 Foglio n. 59/15 in data 6 luglio 1943, Scioperi e dimostrazioni in Grecia. Cause ed effetti. Così è sta-
ta descritta la crisi alimentare in Grecia: “La produzione agricola, priva di fertilizzanti, di animali da
traino e di nuovi capitali, precipitò verticalmente: la quantità di cereali prodotta calò dopo il 1941
al 60% della produzione del 1938 e le importazioni, che rappresentavano prima della guerra il 45%
del grano ed il 90% del riso, caddero, anche per il blocco alleato, al 6% del livello prebellico. Con-
seguenza della malnutrizione furono l’esplosione della tubercolosi, della malaria e l’aumento vertigi-
noso della mortalità, sette volte superiore alla norma” (GiorGio vaccarino, La Grecia tra resistenza e
guerra civile 1940-1949, Milano, Franco Angeli, 1988, p. 49).