Page 573 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 573
gen. Carlo Vecchiarelli. Gli elementi che ca ratterizzarono l’ultimo periodo dell’occupazio-
ne italiana della Grecia dal maggio al settembre 1943 furono i seguenti: mutata situazione
strategica nel Mediterra neo per la caduta dell’Africa settentrionale con conseguente grave
minaccia di sbarco anglo-americano sulle coste greche; progressiva affluenza nella zona di
responsabilità italiana di grandi unità tedesche e conseguenti cambiamenti nella dipenden-
za dei comandi e nella dislocazione del dispositivo del Comando Supe riore FF.AA. Grecia,
che nel frattempo riprese la denominazione originaria di comando 11 Armata ; orienta-
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mento del nuovo comandante a considerare come compito secondario, rispetto all’organiz-
zazione della difesa delle coste, il mante nimento dell’ordine pubblico in zone lontane dalle
vitali vie di comunicazione terrestri; tentativi da parte italiana di distensione nei rapporti
con la popolazione delle zone ove maggiormente aveva attecchito la ribellione; estendersi
dell’insurre zione nelle zone meridionali della Grecia e in Peloponneso . Secondo le diret-
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tive ricevute dal Comando Supremo, il gen. Vecchiarelli avrebbe dovuto approfittare del
tempo di circa due mesi, che probabilmente sa rebbe intercorso prima che la Grecia potesse
essere attaccata dalle forze delle Nazioni Unite, per stroncare la ribellione. La situazione
riscontrata realmente indusse, però, il gen. Vecchiarelli a non attenersi a tali ordini. Gli
elementi che maggiormente influirono su tale determinazione furono: la scarsa con sistenza
delle opere difensive costiere in atto e la deficiente preparazione delle truppe a operazioni
antisbarco, che consigliavano di non distrarre le forze da un’intensa attività lavorativa e
addestrativa; il tempo occorrente, stimato in alme no tre mesi, per compiere operazioni di
controguerriglia di una certa efficacia; il tentativo in corso di sgretolare le forze partigiane
mediante un bando già emesso col quale si prometteva un mese di tregua nelle operazioni
contro di esse e ci si impegnava a concedere ampia amnistia ai guerriglieri che in quel limi-
te di tempo si fossero presentati. Fu così che, dopo un primo periodo di ambientamento, i
principi cui si ispirò l’azione di comando del nuovo comandante furono di: poten ziare al
massimo l’organizzazione difensiva costiera e l’addestramento delle trup pe alle operazioni
contro sbarco; limitare le operazioni di controguerriglia a quel le azioni locali tendenti a
mantenere libere le grandi vie di comunicazione e dar sicurezza ai comandi, ai centri di
collegamento e ai depositi; fare opera di disten sione, specie in Tessaglia, dove più dura era
stata la lotta fra truppe italiane e guerriglieri, nei rapporti con la popolazione, tendendo a
dissociare i civili dai ribelli ed evitando per quanto possibile ripercussioni sugli abitanti
inermi di contromi sure militari ad attività partigiane. Scrive a riguardo il gen. Vecchiarelli:
“La direzione dell’attività anti ribelli in Tessaglia era stata, già dall’autunno 1942, attri buita
fuori di posto e causa di numerosi inconvenienti, non consentire che ufficiali siano alloggiati fuori o
lontano dagli accampamenti dei reparti e dei comandi, portare i comandi fuori Atene, ecc”. (foglio n.
510/op. in data 23 giugno 1943, Visita alla 9ª ed 11ª Armata, al comando superiore Egeo all’O.B. sud
est, comando gruppo armate est – ufficio operazioni).
459 Tale provvedimento fu attuato contestualmente alla costituzione, a fine aprile 1943, del comando
a
Grup po d’armate est, cui l’11 Armata fu chiamata a far parte.
460 I documenti militari originali relativi al periodo giugno-settembre 1943 sono scarsi. Le informazioni
che seguono sono state ricostruite perlopiù sulla base di relazioni di ufficiali generali che presero parte
al ciclo opera tivo in Grecia e stilate nell’immediato dopoguerra.