Page 569 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
P. 569
Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 569
a difesa sminuiscano lo spirito offensivo dei reparti e facciano ritenere che si debba sol-
tanto combattere racchiusi nelle opere. Lo spirito offensivo deve prevalere: solo esso dà la
vittoria in combattimento. […] Ciò vale anche, e specialmente, nella lotta contro i ribelli;
incontrandoli, occorre decisamente attaccarli, manovrare per aggirarli, premerli, inseguirli,
agganciarli: i reparti che hanno così agito, ne hanno sempre avuto ragione” . L’organizza-
444
zione difensiva doveva servire esclusivamente a garantire da azioni di sorpresa degli insorti,
specie da attacchi notturni e a consentire una maggiore disponibilità di forze per la reazione
manovrata. Le truppe dei presidi non impigriscano per giorni e giorni nei propri capisal-
di, ma invece si muovano per: acquistare e mantenere superiorità morale sull’avversario
mediante la nostra presenza che non conosce difficoltà di nemico, di terreno, di distanze;
esplorare; rastrellare; non dare tregua alle bande segnalate; eseguire appostamenti ecc. […]
A breve raggio dai presidi (10-15 km) possono essere benissimo impiegati reparti di forza
anche inferiore al battaglione, dotati di mitragliatrici e mortai da 81. In tal caso occorre che
gli elementi distaccati siano collegati con i presidi stessi con il mezzo più celere (stazione
radio) e che i comandi di presidio interessati abbiano alla mano reparti pronti ad accorrere
in loro soccorso nel caso le forze ribelli fossero soverchianti” .
445
La ribellione, fomentata e organizzata da comunisti e agenti inglesi, potenziata da mezzi
che venivano continuamente aviolanciati da aerei alleati, accresciuta dall’apporto numerico
di tutti coloro che in qualche modo temevano di dover subire la reazione italiana, alla fine
della pri mavera del 1943, invece di ridursi, tendeva a espandersi dalle zone settentrionali
della Grecia ai territori meridionali che fino ad allora ne erano rimasti immuni . “Gli
446
scopi che il movimento di ribellione si prefigge sono: isolare le forze d’occupazione non
solo moralmente troncando ogni rapporto con la popolazione che viene sobillata contro
di noi e sopprimendo sistematicamente tutti quegli elementi favorevoli o che potrebbero
comunque esserci utili, ma anche materialmente creando difficoltà nel campo dei rifor-
nimenti, dell’alimentazione e delle comunicazioni. E ciò dovrebbe costituire nella mente
dei nostri avversari, una preparazione, una specie di base di partenza per lo svolgimento
di un programma molto più vasto ed ambizioso, che dovrebbe condurre alla intera libera-
zione del paese. […] I recenti avvenimenti sui fronti russo ed africano, esagerati dall’attiva
propaganda nemica, ed i bombardamenti delle città italiane, hanno orientato l’opinione
pubblica verso la convinzione che la fine rapida della guerra possa essere soltanto raggiun-
ta con la vittoria degli anglo-sassoni. Naturalmente questa aumentata fiducia nei nemici
dell’Asse ha ingenerato nei nostri confronti una maggiore insofferenza, e a determinare tale
stato d’animo hanno concorso anche i provvedimenti adottati per soffocare lo svilupparsi
444 Foglio n. 0210126 in data 18 aprile 1943, Spirito offensivo – addestramento, Comando Superiore
FF.AA. Grecia – Ufficio Operazioni.
445 Foglio n. 02/372 in data 26 aprile 1943, Attività operativa dei presidi, comando III Corpo d’Armata
– stato maggiore.
446 Nel febbraio 1943 gli organi informativi stimavano in circa 6 mila uomini la forza delle bande di in-
sorti operanti nella Grecia sotto occupazione italiana. A fine marzo 1943 tale cifra è già stata portata
a 15 mila, inclusi gli abitanti abili alle armi delle zone liberate. Nel luglio 1943 il S.I.M. valutò in 30
mila il numero dei ribelli armati.