Page 571 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Appendice 2. L’occupAzione itALiAnA deLLA GreciA (1941-1943) 571
fissa e mobile di vie ferrate e arterie stradali, era quella di forze aeree che potes sero contra-
stare i continui sorvoli inglesi della Grecia e attaccare dall’alto i ri belli. “Mi è indispensabile
poter disporre in posto di un’aliquota anche modesta di unità d’ae ronautica da impiegare
[...] per azioni di bombardamento contro le bande di ribelli ed i loro centri logistici, e
di caccia agli apparecchi nemici che quasi quotidianamente riforni scono le bande stesse
mediante aviolanci” . Oltre alla mancanza di mezzi tecnici moderni quali autoprotetti
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e autoblindo per la scorta delle autocolonne, veicoli ferroviari blindati, camionette atte
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al movimento fuoristrada ecc., e oltre alle scarse dotazioni di radio e automezzi, le unità
italiane difettavano anche di determinazione e spirito offensivo come ebbe a recriminare
il gen. Geloso. “Ho già più volte posto in rilievo lo scarso mordente offensivo che anima
le nostre trup pe, e la necessità di ridestare e sviluppare in esse, con intenso addestramen-
to, il sopito spirito di aggressività che, specie nella particolare forma di lotta cui i reparti
sono attual mente chiamati, deve riacquistare quella caratteristica di istintiva irruenza che
sempre è stata dote saliente del combattente italiano [...]” . Nei combattimenti sostenuti
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contro le bande ribelli ho rilevato [...] tendenza a so pravalutare a priori l’avversario e ad
assumere atteggiamento difensivo fin dal primo manifestarsi di suoi attacchi [...]; deficiente
disciplina del fuoco, che si risolve in un in considerato spreco di munizioni, particolar-
mente grave sia perché indice di scarsa saldez za morale, sia per la difficoltà di far giungere
tempestivamente i rifornimenti alle colonne isolate operanti in terreno aspro e povero di
comunicazioni. Ricordo che, di norma, la più efficace e risolutiva forma di difesa è l’offesa
immediata, violenta, fulminea, purché sorretta da decisa volontà di comandanti e gregari
ed improntata ad irruente aggressività, specie nella guerriglia contro formazioni irregolari
che, se pur infiammate da infatuazio ne, odio per il nemico e coraggio personale, difetta-
no sempre di organizzazione, di adde stramento, di capacità di condurre metodicamente a
situazione sanitaria del novembre 1942, aveva colpito ben 12 mila uomini. Nell’ottobre 1942 la di-
visione “Pinerolo” aveva circa 3 mila malarici su una forza di 14 mila uomini. Diffuse erano anche
le malattie veneree e la sifilide, “ciò per la grande facilità con la quale la femmina cede, o si esibisce.
La disciplina delle case di prostituzione è severissima, ma il soldato trova meglio e a più buon mer-
cato fuori”.
450 Foglio n. 024739 in data 20 febbraio 1943, richiesta di unità aeree, Comando Superiore FF.AA.
Grecia - Ufficio Operazioni. All’epoca era schierata in Grecia una sola squadriglia da caccia e nessun
reparto da bombardamento. Con telegramma n. 024606 del 17 febbraio il gen. Geloso chiese alme-
no otto apparecchi da bombardamento medio BR20 “con i quali potere effettuare azioni bombarda-
mento contro centri logistici delle bande”. Gli inglesi allestirono anche dei campi di atterraggio in
territorio greco liberato.
451 Si iniziarono, comunque, ad allestire vagoni ferroviari blindati con mezzi di circostanza, analogamen-
te a quanto realizzato su vasta scala presso la 2ª Armata (foglio n. 410 in data 1° aprile 1943, treno
blindato per settore difesa ferroviaria, intendenza comando superiore FF.AA. Grecia).
452 Circolare n. 0210331 in data 22 aprile 1943, Parlare alle truppe, Comando superiore FF.AA. Grecia
- Ufficio Operazioni. Il documento, rilevando il forte aumento del numero dei suicidi e delle diserzio-
ni tra le truppe, consigliava agli ufficiali di stare più vicino ai soldati, di educarli moralmente contro
i pertur bamenti psichici cui erano soggetti a causa della vita disagiata e della prolungata lontananza
dagli affetti.