Page 582 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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582 L’esercito aLLa macchia. controguerrigLia itaLiana 1860-1943
esplo sivi e accenditori per atti di sabotaggio, ricevuti a mezzo di aviolanci. Disponevano
pure di viveri in discreta abbondanza, in quanto li prelevavano anche con la forza nelle zone
sottoposte al loro dominio - permanente od occasionale - che esercitavano duramente.
“Gran parte delle popolazioni, spontaneamente aderisce alle richieste dei ribelli, i quali si
arrogano il controllo del territorio a mezzo di commissioni ed appositi enti. Essi inoltre
hanno compilato delle vere e proprie “liste di leva” e, ove dispongano di armi, possono
aumentare la forza delle bande con reclutamento, ai quali le popolazioni danno largo
contributo” . Così fu lumeggiata dal S.I.M. la situazione del movimento insurrezionale
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nel giugno 1943: “Il trasferimento del governo nominale greco in Egitto; i cospicui fondi
che sembra siano stati assegnati a Re Giorgio perché potenzii la ribellione greca e faciliti un
eventuale sbarco anglosassone; l’intensificata propaganda inglese che assicura una prossima
liberazione e soprattutto il ritorno in patria di numerosi ex militari hanno dato maggiore
sviluppo al movimento nazionalista in generale ed al banditismo in specie. Tutte le regioni
sono infestate da bande armate siano esse costituite da andartes che da comunisti. L’effi-
cienza di dette bande è aumentata per effetto del loro inquadramento costituito essenzial-
mente da ex ufficiali greci, che operano sotto la guida di ufficiali inglesi, nonché per il
continuo rifornimento che esse ricevono da parte degli aerei nemici, ed infine per l’appog-
gio materiale e morale che viene loro accordato dalle autorità amministrative e politiche
della Grecia.” “Il movimento insurrezionale in Grecia, in collegamento con il comando
britannico del Medio Oriente e con la centrale comunista di Mosca, è in costante sviluppo,
nonostante le profonde divergenze esistenti fra i partiti che lo alimentano. L’entità delle
masse ribelli raggiunge circa i 30 mila armati.” Inoltre, il S.I.M. segnalava: “L’invio di nu-
merosi agenti britannici presso le formazioni ribelli in Epiro (risultano presenti in questa
regione oltre 100 ufficiali inglesi) con il precipuo incarico di indirizzare e coordinare l’atti-
vità delle bande nazionaliste e comuniste; la crescente intensificazione dell’offesa aerea ne-
mica contro il nostro traffico marittimo e, più recentemente, contro gli aeroporti del
paese” . Le difficoltà che incontravano le truppe italiane nel controllo del territorio emer-
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gevano a livello organi centrali soprattutto a seguito di eclatanti attacchi dei ribelli, come
quello portato contro le miniere di Zerbissia, da cui si estraeva di pirolusite destinata alla
produzione di pile per le forze armate: “L’arresto della produzione, in conseguenza dei
danneggiamenti subiti dagli impianti, è particolarmente grave in questo momento nel qua-
le la Germania, impossibilitata a rifornirci dei quantitativi stabiliti nei protocolli italo-tede-
schi, aveva segnalato la necessità di intensificare la produzione a Zerbissia ed aveva fatto
visitare nei giorni scorsi la miniera da un geologo tedesco per concretare insieme ai nostri
tecnici i provvedimenti atti ad incrementare la produzione” .
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482 Foglio n. 59/10 in data 30 aprile 1943, Notizie dalla Grecia e dalla Macedonia tedesca.
483 Foglio n. S.I.M./1/C/1741/SM in data 5 luglio 1943, Grecia. Sviluppi del movimento insurrezionale in
relazione a possibili orientamenti operativi britannici, comando supremo – S.I.M. Lo spostamento di
varie bande partigiane nel Pindo e l’intensificazione delle azioni aeronavali alleate contro la Grecia era-
no messe in relazione ad un possibile sbarco anglo-americano sulle coste prospicienti le isole joniche.
484 Foglio n. 1596683 in data 26 maggio 1943, Misure di sicurezza nelle zone minerarie di Zerbissia e di
Lokrys (Grecia), Ministero della Produzione Bellica – III Direzione Generale.

