Page 151 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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             di una crescente integrazione economica, ad esempio sul terreno della Uberaliz-
             zazlone degli scambi commerciali, anche nella convinzione che tale integrazione
             potesse favorire la pace.
                L'atteggìamento seguito dalla classe dirigente cattolica,, e  in particolare da De
             G-.lsperi,  emerge in  fonna  particolare  emblematica durante la crisi  del  maggìo
             1947,  a  lungo considerata come U risultato del cedimento degasperiano alle
             imposizìoni politiche degli americani o  aglì interessi economici dell'imprenditoria
             italiana.  Secondo un'interpretazione a  lungo  prevalente,  l  comunisti  sarebbero
             stati  allora  cacciati dal  Governo per imposizione degli Stati  Un.iti  e  la  linea
             Einaudi sarebbe stata adottata in ossequio agli  interessi confindustriali. La  docu-
             mentazione conservata negli archivì americani e  in quelli italiani spinge piuttosto
             a  ribaltare questo schema interpretativo:  da  parte americana  vennero insistenti
             sollecitazioni sul terreno  deUe scelte  economico-finanziarie,  mentre dall'interno
             vennero le maggiori pressioni per interrompere la collaborazione con le sinistre.
                Da quella crisi, oltre alla permanenza della  DC alla guida del Governo poi
             proseguita  per molti decenni, scaturì  in modo definitivo una poUtica  della  rico-
             struzione  fortemente  influenzata dagli  orientamenti della  Banca  d'Italia.  Il bino-
             mio De Gasperi-Einaudi,  alla  guida del Governo formatosi  nel  maggio  1947,
             appare  in  questo senso emblematico di  un equilibrio tra  politici  e  tecnici,  fra
             spinte socìali e regole dell'economia che ha influenzato a lungo la storia dell'Italia
             repubblicana. l n un certo senso questo equilibrio cominciò a  incrinarsi solo verso
             la fme degli anni sessanta, in coincidenza con un profondo mutamento dell'asset-
             to politico ed economico internazionale,  con la  denuncia da  pane americana
             delle regole di Bretton Woods.
                1.e scelte culminate con la svolta dei maggìo 1947, vennero reali2zlue menD"e
             l'Assemblea Costin1ente  tracciava il disegno della  nuova convivenza democratica,
             comprese quelle disposizioni in materia eco.nomica che negli ultimi anni sono stare
             considerate eccessivamente "interventiste". Si  potrebbe  in questo sellSO  parlare di
             contraddizione tra  il  "liberismo~ deJia  politica  governativa  e  U •soiJdarismo"  dei
             costituenti, tornando ad insistere, per quanto riguarda i canolid, sulle divergenze tra
             De Gasperi e  Oossenl. In una visione storica più ampia, tuttavia, occorre riconosce-
             re se non la complementarità quantomeno la compresenza di queste due prospetti-
             ve neUe  stesse for.t.e  politiche,  in questo caso la  Oemoc:rnzia  Cristiana, e  talvolta
             persino  nelle  &esse  persone.  ln realrà,  le fondamenta  di  quella che sì potrebbe
             chiamare la costituzione economica materiale dell'Italia repubblicana furono poste
             contemporaneamente dalle scelte compiute a livello di Governo e da queUe adotta-
             te in sede d!  Costltuente. La  SIOòa  italiana successiva conferma  la  pennanenza di
             questa compresenza e più precisamente U tentativo d! realizzare forme, più o meno
             riuscite, di Stato sociale insieme ad una progressiva integrazione fra le diverse eco-
             nomie nazionali, anzitutto a partire dai paesi dell'Europa cx:cidentale
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